Cronaca / Lecco città
Sabato 03 Aprile 2021
«Tiene l’immobiliare
Ma Lecco ha meno appeal»
Sergio Colombo, presidente di Fimaa: «In città oscillazioni di prezzo che vanno dai 2.800 ai 3.800 euro al metro quadro»
Il primo trimestre 2021 segna un risveglio di interesse nel mercato immobiliare provinciale, anche per quanto riguarda Lecco città. «Sono tornate le visite e le richieste di appuntamenti. Sembra esserci un nuovo clima dopo un anno di emergenza sanitaria durante il quale, comunque, i prezzi hanno tenuto e il mercato ha mostrato stabilità. Dai dati di metà anno capiremo in che misura ciò si sarà tradotto in compravendite». Sergio Colombo, presidente di Fimaa Confcommercio, guarda con fiducia ai prossimi mesi e a quel calo della pandemia che anche nell’immobiliare dovrebbe far ripartire un mercato che in provincia di Lecco è rimasto stabile.
Secondo l’Osservatorio Mobiliare Italiano a Lecco città nel 2020 ci sono state 523 compravendite. Poche, ma solo il 2% in meno rispetto alle 514 del 2019.
E anche nei dati trimestre per trimestre durante il 2020 non ci sono state forti oscillazioni fra le 176 compravendite del quarto trimestre e le 132 del primo.
Andamento simile nella provincia di Lecco, con 3.047 transazioni nel 2020 contro le 3.167 del 2019: 120 contratti in meno su un gran numero di Comuni e in un anno estremamente difficile non sono dati da crollo di mercato.
«La stessa cosa - sottolinea Colombo - è accaduta per i prezzi, in leggero calo nelle zone periferiche ma con tenuta a ridosso del centro città, con oscillazioni che vanno dai 2.800 ai 3.800 euro al metro quadro a seconda della zona. Nonostante tutta la criticità creata dalla pandemia fra chiusure di attività e perdite di posti di lavoro, nel 2020 è fuori dubbio che l’immobiliare abbia tenuto. Ciò significa che la casa anche nelle situazioni più difficili riconferma il ruolo di bene rifugio».
«Detto ciò - aggiunge - è senz’altro ottimo che il mercato tenga sui prezzi nonostante la pandemia, ma ricordo che a Lecco rispetto al 2006 il mercato si è dimezzato, il recupero è ancora lontano e non per colpa della pandemia. Del resto non ha più l’appeal di tanti anni fa. Chiediamoci cosa offra Lecco in termini di servizi e anche di viabilità a chi vuol comprare casa. Certo, ci sono il lago e la montagna, ma sul totale delle transazioni interessano circa un acquirente su dieci. Sono dati su cui riflettere circa la mancata crescita del settore».
Il rilancio passerà anche dalla capacità del settore di rispondere alle nuove esigenze dell’abitare emerse con la pandemia, ma, sottolinea Colombo, «senza eccessive aspettative sul fatto che siccome si lavora e si studia di più in casa ora a Lecco ci possa essere un fiorire di case con terrazzi e giardini. Il mercato del nuovissimo oggi è estremamente scarso, e le case che ci sono quelle viste fino a oggi, che eventualmente si possono in parte riadattare soprattutto per rispondere alla richiesta di maggior qualità che arriva da chi vuol comprare».
Di certo, spiega Colombo, il maggior tempo vissuto in casa ha fatto emergere criticità degli spazi e nuove esigenze di cambiamento.
Criticità che riguardano soprattutto le dimensioni e il comfort della casa, situazioni «magari poco avvertite prima della pandemia nei classici 80 metri quadri con marito, moglie e due figli, in una metratura che improvvisamente si è rivelata insufficiente. Poterseli permettere è legato alla stabilità lavorativa, visto che le banche non danno mutui a chi per la crisi da Covid si ritrova in cassa integrazione».
Per chi può comprare, invece, i tassi d’interesse oggi ancora molto bassi continuano a essere un’opportunità per mutui sostenibili e più vantaggiosi degli affitti.
«Per un classico trilocale da 150mila euro - conclude Colombo - si arriva a una rata di mutuo meno costosa di un affitto, con la sicurezza di trovarsi comunque in casa propria. Non è poco, visto che ancora non è dato capire cosa succederà quando cadrà il divieto di sfratto».
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