Tagli ai trasferimenti, palazzo Bovara prova a far tornare i conti

C’è soprattutto incertezza nel futuro del bilancio del comune di Lecco. Nei prossimi anni far quadrare i conti senza tagliare i servizi sarà una sfida sempre più complessa. Il quadro emerge tra le righe dell’ultima commissione, dove si è discusso dell’assestamento generale di bilancio.

Più che i contributi statali o regionali, pari nel complesso a 1,3 milioni, ad attirare particolarmente l’attenzione sono state alcune minori entrate di parte corrente. Per un motivo molto semplice: i primi sono per lo più contributi una tantum, legati a specifici progetti come i master games; le secondo invece, sono destinate a durare nel tempo.

«La spending review del governo ci crea grossi problemi» ha confermato Roberto Pietrobelli, assessore al bilancio. Per quest’anno, il taglio di quasi 270mila euro ai trasferimenti statali è stato coperto grazie sia alla riduzione di alcune spese minori sia, soprattutto, ad alcune entrate superiori alle attese, a partire dai proventi del canone unico. In futuro, tuttavia, lo stesso assessore, con l’ausilio dei tecnici, dovrà redigere il bilancio di previsione tenendo conto di quel taglio, che si ripeterà identico ogni anno.

Mentre la spending review dovrebbe esaurirsi nel 2028, il debito che Palazzo Bovara ha verso il Demanio per l’area Mab rischia di rimanere in piedi a vita. Al termine dell’illustrazione di Pietrobelli, la discussione tra i commissari si è concentrata proprio su questi 171mila che il comune di Lecco deve versare ogni anno allo Stato. «Il Comune ha sostenuto delle spese legali per il ricorso sui tavolini. Si appresta a fare lo stesso per il ricorso su Linee Lecco. Che cosa si sta facendo per far valere le nostre ragioni sulla Mab?» ha chiesto Corrado Valsecchi, capogruppo di Appello per Lecco.

La ricostruzione della vicenda di Valsecchi, all’epoca assessore ai Lavori pubblici e patrimonio, differisce radicalmente dalla posizione dell’amministrazione. Spetterà al Tar dirimere la questione. La sentenza è attesa entro fine anno. Di certo, il pagamento a vita di un contributo di 171mila euro annui rappresenterebbe un’ipoteca importante su una parte del bilancio comunale in un quadro in cui, peraltro, le spese per i servizi sociali continuano ad aumentare. L’incremento in questa variazione è di circa un milione di euro, finanziati in gran parte con avanzo vincolato.

Viceversa, alcune delle altre maggiori entrate sono temporanee. Come spiegato sempre da Pietrobelli, ad esempio, i 300mila euro di maggiori introiti dal canone unico sono frutto di una valutazione prudenziale in sede di bilancio di previsione, del boom di pagamenti seguito alla sospensione delle agevolazioni da Covid e dell’aumento di turisti che spinge i locali a pagare per i tavolini all’esterno. Tradotto: quel dato è destinato a stabilizzarsi. «Per coprire una minore entrata derivante dagli oneri di urbanizzazione abbiamo deciso di rimandare i lavori di consolidamento e restauro del muro del giardino della biblioteca al prossimo anno» ha concluso Pietrobelli.

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