Cronaca / Lecco città
Sabato 13 Giugno 2020
«Sulla Lecco-Como subito più treni
È una linea importante per i frontalieri»
Fabrizio Turba, sottosegretario ai Trasporti chiede un intervento immediato
«Come dicono i pendolari vanno almeno assicurate corse sufficienti nelle ore di punta»
LECCO
Ripristinare i treni del mattino sulla Como-Lecco: alla voce dei pendolari della Como-Lecco, che nelle scorse ore sono tornati a chiedere a gran voce che la linea ferroviaria torni in attività piena, si aggiunge quella del sottosegretario di Trasporti Fabrizio Turba, che già nei giorni scorsi aveva “incalzato” l’assessore regionale Claudia Terzi.
Ora che sono state riaperte le frontiere con la svizzera e che, dunque, i frontalieri sono chiamati al lavoro “di presenza”, è sempre più urgente la riattivazione delle corse sulla linea, quando meno negli orari di punta, al mattino e dal pomeriggio.
«Condivido la preoccupazione dei pendolari, con i quali c’è peraltro un dialogo costruttivo – spiega Turba -. È ovvio che non ci siano “clienti”, se il servizio offerto è insufficiente. Può darsi che ci sia un problema di personale, in questo momento di riaperture post-emergenza Covid-19. Trenord dovrebbe comunicarlo. Capiremmo se non si potessero riattivare tutte le corse, fino ad arrivare a una all’ora com’era nei programmi, nell’immediato. Ma almeno garantire il trasporto negli orari di punta, altrimenti è inevitabile che i lavoratori si debbano attrezzare altrimenti».
«Quella è una tratta strategica – prosegue Turba – proprio per il collegamento con i treni transfrontalieri. E lo sarà ancora di più nell’ottica delle Olimpiadi invernali del 2022, perché permetterà un collegamento con i luoghi delle gare bypassando Milano. Ma va da sé che non si possano aspettare due anni per sciogliere il nodo. È necessario un intervento immediato, per arrivare poi a regime con una corsa ogni ora».
I pendolari, nella loro ultima lettera, hanno lamentato il fatto che ci si stia nascondendo dietro fantomatici lavori sulla linea per rinviare la riattivazione delle corse. «L’ho appreso anche io da loro e mi sto informando. Spero si possa far chiarezza entro le prossime ore», conclude Turba.
«Purtroppo sul fronte lombardo nessun segnale è arrivato circa il ripristino del servizio ferroviario sulla Como-Lecco, che tanto abbiamo sollecitato già dall’inizio della fase 2, interpellando direttamente l’assessore regionale e gli amministratori dei territori interessati – aveva spiegato il portavoce del comitato Giovanni Galimberti -. Ora non è più rimandabile, perché con la riapertura del valico ferroviario di Chiasso i lavoratori frontalieri diretti in Svizzera possono tornare a utilizzare i treni transfrontalieri. La richiesta di presenza fisica nelle aziende e nelle attività commerciali del Canton Ticino è in crescita, è quindi fondamentale il ripristino di tutti i servizi regionali lombardi che permettono il collegamento con le linee transfrontaliere, in particolare la Como-Lecco».
Al momento, sulla linea vengono effettuate solamente 10 delle 23 corse previste e c’è solo un treno per direzione al mattino, con un buco di 6 ore prima delle corse pomeridiane. «Vorremmo conoscere le ragioni della riduzione del servizio e, se ci sono dei lavori, ci venga comunicato dove, di che opere si tratta, nonché la data di conclusione delle opere. Se invece i lavori sono finiti, o semplicemente non ci sono, vogliamo sapere il perché del taglio del servizio ferroviario del 43%».
© RIPRODUZIONE RISERVATA