Studenti: case introvabili, una stanza costa 400 euro

Il progetto di una residenza pubblica è fermo. Si muovono i privati: un’ex area industriale trasformata in residence

«Venticinque posti daranno sicuramente una mano. Dopodiché, bisogna vedere i prezzi». Pietro Perego, rappresentante degli studenti del Polo lecchese del Politecnico, commenta così la nascita di uno studentato in via Ghislanzoni, a pochi passi dal campus universitario.

Si tratta di una struttura privata da 25 posti. Il Comune aveva rilasciato tutti i permessi a fine luglio, dopo che la proposta progettuale era stata presentata in commissione consiliare. In questo momento è in corso la fase di progettazione definitiva che Polihouse srl, la società promotrice dell’iniziativa, ha affidato al gruppo BD.

«Nel settembre 2022 – prosegue Perego – c’era stata una situazione di emergenza. A pochi giorni dall’inizio delle lezioni una settantina di ragazzi si erano ritrovati senza un alloggio e rischiavano di dover tornare a casa. Era stato attivato un tavolo tra Politecnico, Univerlecco, comune e noi studenti e questo aveva permesso di trovare una soluzione».

Nei successivi due anni, l’emergenza era rientrata. «Su 1800 studenti iscritti al polo – prosegue il rappresentante degli universitari – il 27% sono stranieri. Se consideriamo tutti i ragazzi che arrivano dalle altre regioni di Italia, i fuorisede supereranno il 60% degli iscritti. Oggi chi si attiva per tempo a cercare un appartamento lo trova. Non siamo nella stessa situazione di Milano, dove chiedono prezzi assurdi per un numero di metri quadri ridicoli. Dopodiché certo, i prezzi sono aumentati anche a Lecco: quando ho iniziato io l’università nel 2019 una stanza poteva costare tra i 250 e i 300 euro senza le spese. Oggi siamo sui 350 – 400 euro».

Già nel tavolo di lavoro di due anni fa, ricorda il giovane universitario, era emerso come tra le cause dietro a questa dinamica ci fosse la riduzione del numero di appartamenti sul mercato, dovuta all’esplosione del fenomeno degli affitti brevi.

«Credo che iniziative come quella di via Ghislanzoni – conclude Perego – dimostrino quanto il polo sia vivo e stia portando ricchezza alla città tra sviluppo della ricerca e arrivo di giovani da tutto il mondo. Bisognerà capire se il privato saprà leggere correttamente i bisogni degli studenti. A chi frequenta il polo di Lecco non servono tanti servizi costosi, bensì un alloggio ordinato, efficiente e funzionale in cui passare la notte. La tendenza più diffusa tra i fuori sede è quella di stare nel campus e vivere l’università».

Attualmente a Lecco l’unica residenza presente è la “Adolf Loos”, ovvero la struttura da duecento posti interna al campus.

Inoltre va considerato che nei prossimi anni il campus si allargherà ancora: al posto dell’ex cps sorgerà una palazzina dedicata alla ricerca, rendendo il polo lecchese ancora più attrattivo.

«L’intervento in via Ghislanzoni – ricorda il sindaco Mauro Gattinoni – dimostra come la nostra città stia evolvendo in senso universitario. La pressione sugli alloggi per studenti è sempre molto intensa. Questa prima risposta, non enorme, dimostra come tutta la città sia impegnata nel rispondere a questo bisogno. Il nuovo studentato, per altro, sorgerà a Pescarenico, un rione che sta a sua volta cambiando proprio grazie alla presenza del campus universitario».

Lo scorso anno il Comune aveva candidato l’ex politecnico di via Marco d’Oggiono a un bando ministeriale per realizzare una residenza da 200 posti. La struttura non era stata presa in considerazione, ma le interlocuzioni con la società Invimit, controllata dal Ministero, erano proseguite per trovare ulteriori forme di gestione pubblico-privato. Allo stato attuale non risultano sviluppi su questo fronte.

La nuova residenza per gli studenti sarà realizzata in un ex sito industriale situato in via Ghislanzoni 64. Su una superficie complessiva di circa 1500 metri quadri saranno realizzati 25 alloggi singoli, oltre a tutti gli spazi comuni necessari alla quotidianità degli universitari. Il privato non ha richiesto alcun convenzionamento, pertanto sarà uno studentato su libero mercato. Lo stabile sarà interamente bonificato attraverso la rimozione di 1800 chilogrammi di copertura in eternit. Si prevede di mantenere tutti i caratteri tipici degli edifici industriali del primo Novecento, preservando le strutture originarie ritenute idonee al rinnovamento e all’adeguamento distributivo, tecnologico e funzionale del complesso. Verranno realizzati interventi di adeguamento normativo e di efficientamento energetico, senza modifiche di sagome o di altezze. In aggiunta, il comune incasserà 1522 euro derivanti dalla monetizzazione degli standard urbanistici, 17mila euro come oneri di urbanizzazione primaria, 28mila euro come costo di costruzione e 53.654 euro come oneri di urbanizzazione secondaria.

Il privato potrà realizzare l’intervento di riqualificazione senza reperire la dotazione di posti auto prevista dalla legge in condizioni normali. Quest’ultimo è un aspetto di certo non trascurabile. Durante l’incontro con l’amministrazione comunale della scorsa settimana, i residenti del rione di Pescarenico hanno segnalato la scarsità di parcheggi dell’area, nonché la tendenza degli universitari a lasciare l’auto davanti ai passi carrabili cosa che crea diversi problemi agli abitanti.

Ciò, per altro, accadrebbe nonostante gli studenti abbiano la possibilità di beneficiare di tariffe agevolate presso il silos della Ventina, situato a poca distanza dal campus e dotato di 200 posti auto. Proprio sull’importanza di una struttura simile, assente in altri rioni della città, ha posto l’accento anche il sindaco Mauro Gattinoni.

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