Stop alla riqualificazione delle stazioni della funivia dei Piani d’Erna: il Comune ha revocato l’appalto

Brusco stop per la riqualificazione delle stazioni della funivia dei piani d’Erna. Il Comune ha revocato l’appalto assegnato lo scorso 5 luglio al Consorzio Stabile Opera Scarl di Roma. “Sin dalla prima riunione dopo la chiusura della gara – spiega Giovanni Cattaneo, assessore al turismo – questi signori si sono presentati in maniera non adeguata. Durante i sopralluoghi, ci hanno chiesto tempo per capire come allestire il cantiere e hanno posto domande su come fare per portare il materiale in quota. Tutte questioni che nel disciplinare della gara erano descritte con precisione. Li abbiamo accompagnati in più modi ma loro non sono stati in grado di tenere fede all’impegni presi partecipando all’appalto”.

Secondo la determina di revoca, lo scorso 22 luglio il consorzio ha chiesto al comune una proroga di 30 giorni del termine, fissato il 5 agosto, per la presentazione della documentazione tecnica e amministrativa necessaria per procedere alla firma del contratto. Dopo un ulteriore sollecito a fine agosto, del tutto ignorato, il 15 ottobre l’impresa ha chiesto al comune “la rivalutazione di alcuni aspetti tecnici e alla risoluzione di alcune criticità emerse a seguito di proprie valutazioni non effettuate in sede di partecipazione alla gara”. Questi aspetti, secondo la ditta romana, renderebbero i lavori in oggetto “complessi, critici e che richiederanno un’esposizione finanziaria importante”.

“Se uno si candida per fare dei lavori su una funivia – aggiunge Cattaneo - lo fa con serietà, tenendo conto dei costi e delle difficoltà legate ad un cantiere che, ovviamente, prevede una parte dei lavori in quota. Questi signori pensavano che bastasse buttar lì dei numeri ma così non è stato. I tecnici del comune hanno portato avanti un lavoro molto serio e hanno dimostrato che le promesse dell’impresa non potevano essere mantenute. Per questo si è provveduto sia alla revoca dell’appalto sia ad inviare una segnalazione all’autorità nazionale anticorruzione poiché questa impresa non è ritenuta in grado di rispettare i tempi di una gara d’appalto”. Come previsto dalle normative, il comune procederà ora a chiedere a chi si era classificato secondo se intende farsi carico dei lavori. Il soggetto avrà dieci giorni di tempo per rispondere.

“C’è grande amarezza – conclude l’assessore al turismo – per questo modo piratesco di affrontare le gare d’appalto da parte di alcune imprese. Qui a Lecco c’è non solo una gestione seria dei cantieri ma anche un grande rispetto dei soldi dei cittadini e di regione Lombardia, con la quale abbiamo collaborato in maniera molto stretta per trovare le risorse economiche per questa riqualificazione. Si tratta di un intervento importante e atteso dalla comunità che viene ritardato per colpa di questi signori. Proveremo a recuperare il tempo perduto ma l’importante ora è individuare l’impresa che si faccia carico dei lavori”. Dal report della gara d’appalto per la riqualificazione delle due stazioni della funivia, emerge come il secondo classificato sia l’impresa milanese Crea.Mi srl. Si tratta della stessa ditta subentrata nell’appalto per i lavori di rimozione delle barriere architettoniche presso la biblioteca civica U.Pozzoli dopo che, anche in quel caso, il soggetto vincitore aveva rinunciato a firmare il contratto. Un cantiere, quello presso la biblioteca, che dovrebbe partire a breve.

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