Spaccio in città, arrestata la banda
Aveva l’esclusiva per eroina e cocaina
La Polizia ha eseguito sei ordinanze di custodia cautelare in carcere
Secondo la Polizia e la Procura gestivano il mercato dello spaccio di cocaina ed eroina a Sondrio, avevano l’esclusiva della vendita di queste droghe in città.
Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Sondrio hanno smantellato una banda composta da sei uomini, tutti sui 30 anni, cinque di loro nigeriani arrivati in Italia come richiedenti asilo e ora in regola con il permesso di soggiorno, il sesto, invece, nato e residente nel capoluogo valtellinese.
All’alba di ieri, a conclusione dell’inchiesta chiamata “Biker express 21” coordinata dal sostituto procuratore Giulia Sicignano, gli uomini della Polizia di Stato hanno eseguito le sei misure di ordinanza in carcere emesse dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sondrio Antonio De Rosa.
I poliziotti si sono recati nelle abitazioni degli arrestati (tre di loro vivevano insieme, in una palazzina in via Mazzini, mentre gli altri abitavano ognuno per conto proprio) e il blitz ha permesso di sequestrare in totale 4.320 euro in banconote di vario taglio, frutto secondo le indagini dell’attività di spaccio, alcuni telefoni cellulari che, sempre secondo gli investigatori, venivano utilizzati per i contatti con i clienti, e anche una dose di eroina, meno di 0,3 grammi.
Molto più ingente, però, il giro di droga contestato dagli investigatori nel corso dell’indagine, partita a settembre del 2020 dopo il ricovero in Pronto soccorso a Sondrio di un uomo che si era sentito male dopo aver assunto alcol ed eroina, e che ha poi raccontato ai poliziotti di aver comprato lo stupefacente da un extracomunitario in centro città.
Secondo gli inquirenti, infatti, la banda era riuscita in pochi mesi ad effettuare 450 cessioni di cocaina e più di 600 di eroina a circa un centinaio di consumatori locali, alcuni dei quali già noti, altri insospettabili, tutti comunque maggiorenni.
«Gli indagati nigeriani- ha spiegato il vice questore aggiunto, alla guida della Squadra Mobile della Questura sondriese Carlo Bartelli - si erano divisi in due gruppi ben distinti. Avevano clienti in comune, ma operavano senza mai interferire tra di loro.
Il sondriese, l’unico con precedenti penali, specifici e non solo, si occupava invece di procacciare clienti agli spacciatori di entrambi i gruppi, in questo modo si assicurava le dosi di droga di cui lui stesso faceva uso. I pusher trasportavano le dosi, confezionate in modo perfetto ed ermeticamente come palline di cellophane, nascondendole in bocca, così da poterle ingerire in caso di controllo».
Il soggetto che rispondeva alle chiamate dei clienti restava quasi sempre in un luogo diverso da quello della cessione, che invece veniva raggiunto in bicicletta (da qui il nome dell’operazione “Biker express 21”) da uno dei complici. Alcune cessioni venivano effettuate anche a domicilio , rendendo così ancora più difficile l’attività di osservazione da parte degli investigatori.
Ora i sei arrestati si trovano rinchiusi in carcere, due nella Casa circondariale di via Caimi, due a Lecco e due a Como, divisi per via delle esigenze relative all’emergenza sanitaria. S.Zam.
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