Soccorso alpino, il bilancio della XIX Lariana: più morti nel 2024

Quasi 250 interventi (246). Una marea: 285 persone soccorse, 19 decedute. Ma ogni anno è così. Nel 2023 erano stati solamente dodici in più rispetto a quest’anno (258 interventi, 277 persone soccorse, 14 deceduti). Nel solo periodo estivo (1 giugno - 15 agosto 2024) gli interventi sono stati 108, con 125 persone soccorse. Nel 2023 (stesso periodo) erano stati 131, con 137 persone soccorse. Insomma, gli interventi del soccorso alpino XIX Delegazione Lariana, guidata da Marco Anemoli, sono sempre numerosissimi. Quasi uno al giorno.

“Abbiamo avuto qualche decesso in più, purtroppo – spiega Anemoli – Sono cambiati anche i pericoli: tanti vanno in e-bike, altri in parapendio, e tanti si sono avvicinati a pozze d’acqua, fiumi, torrenti, magari senza calzature adatte a non scivolare. Non abbiamo avuto un caso come quello del Natisone, in Friuli, dove sono perite tre persone, ma alcuni nostri visitatori hanno risalito torrenti che si sono ingrossati molto per le piogge e hanno dovuto essere recuperati. Ma quel che conta sempre di più è la prevenzione”. Anemoli fa un discorso molto semplice: “Nel 2024 abbiamo soccorso 25 persone per perdita di orientamento, 17 per incapacità, 10 per sfinimento. Si tratta di quel 15 per cento di incidenti sul quale bisogna lavorare. Sono persone rimaste illese, ma quei casi si potevano evitare. La perdita di orientamento ti porta in una scarpata e poi rischi grosso… Chi va in montagna deve cercare un modo adatto al posto di relazionarsi alla montagna: conoscere il dislivello, le tempistiche, deve sapere se, con il gran caldo, sul percorso c’è acqua o no, deve informarsi sulle condizioni meteo, deve possedere attrezzatura idonea…”.

Oltre all’impreparazione o all’imprudenza ci sono, naturalmente, cause quasi endemiche nell’andare in montagna: caduta sassi (6), precipitazioni (6), maltempo (4), oltre alle false chiamate (4), purtroppo ancora presenti. Le attività durante le quali avvengono gli incidenti sono tante: principalmente l’escursionismo (156 persone soccorse), seguite da alpinismo (25), mountain bike (11), residenza in alpeggi (10), ferrate (7), arrampicata sportiva (6), parapendio (6). Su 285 persone soccorse 253 sono italiane, il che vuol dire che più del 10 per cento sono stranieri. Le stazioni di Soccorso Alpino più coinvolte sono Dongo 12, Lario Occidentale Ceresio 25, Lecco 68, Pavia Oltrepò 7, Triangolo Lariano 41, Valsassina Valvarrone 80, Varese 13. Le ricerche di persone disperse sono state 18. I soccorritori della XIX Delegazione Lariana sono stati attivati 1.149 volte, per un totale di 3.764 ore messe a disposizione.

Anemoli spiega. “Un modi di aiutarci, visto che tutti hanno gli smartphone, è scaricare e attivare app come Georescue e Whereareyou del 112 di Areu. Bisogna installarle. Poi tutte le app del settore”. Importante poi il lavoro che il Soccorso Alpino sta facendo con il Politecnico di Lecco e con il Cai: “Stiamo cercando di creare un gruppo che faccia locandine e materiale per la prevenzione mirata alle scuole e all’ambito scolastico. Ben venga che sempre più studenti vadano in montagna. Ma la comunicazione deve avere l’intermediario giusto per parlare ai ragazzi. Non è come rivolgersi agli adulti”.

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