«Sicurezza in campo, qui il livello è alto»

Norme e macchinari, il dramma del Franchi interroga anche il mondo dello sport lecchese. Costadoni: «Le società sportive formano il personale all’uso del defibrillatore». Redaelli: «Tutti seguono corsi»

«In Provincia l’attenzione è alta. Le società sportive devono sempre formare i loro istruttori e allenatori per l’utilizzo del defibrillatore, che deve essere sempre presente e facilmente accessibile». Lo conferma Donato Costadoni, della Croce San Nicolò di Lecco. I Dae, defibrillatori automatici esterni, devono essere garantiti in ogni impianto sportivo, stadio o palestra, e così la formazione necessaria per il loro utilizzo. Sono alcune delle misure stabilite per garantire la sicurezza degli atleti, nelle competizioni di qualsiasi categoria.

L’obbligo per le società sportive, professionistiche e dilettantistiche, è disciplinato da un decreto ministeriale del 2017: ogni impianto deve avere un defibrillatore semiautomatico e dev’essere presente personale adeguatamente formato per l’utilizzo della macchina.

«Noi ci occupiamo della formazione per il Centro Sportivo Italiano e le associazioni associate. Il corso per l’utilizzo del Dae – spiega Costadoni – dura cinque ore e si divide in una parte teorica e una pratica. Ogni due anni bisogna partecipare a una lezione di aggiornamento. Le società, oltre a garantire il defibrillatore, devono occuparsi della sua manutenzione».

Anche le associazioni che giocano e si allenano al centro sportivo cittadino confermano che tutte le regole vengono rispettate. «Al Bione sono presenti due postazioni, quella della palestra interna e un’altra vicino ai campi dove si disputano gli incontri all’aperto – dice Carlo Redaelli, presidente del Rugby Lecco – Tantissimi dei nostri allenatori hanno seguito i corsi necessari e sono in grado di intervenire in caso di malori, se necessario. Noi stiamo anche valutando di acquistare un nuovo Dae».

Lo conferma anche Mario Galbiati, della Polisportiva Rovinata: «Ogni squadra ha almeno un componente che ha svolto i corsi di sicurezza, e abbiamo un Dae sempre a disposizione dove ci alleniamo, oltre che ai campi del Bione in occasione delle partite del fine settimana. È ormai obbligatorio da anni e ci siamo sempre premurati di formare allenatori e membri della polisportiva».

«Almeno uno o due componenti per squadra devono essere formati, questa è l’impostazione che ci siamo dati», afferma Alberto De Pellegrin, presidente della Polisportiva Valmadrera. «Circa trenta persone all’interno dell’associazione hanno già partecipato ai corsi, che continuiamo e continueremo a proporre, appoggiandoci alla Croce Rossa locale. L’unica obbligatorietà per le associazioni dilettantistiche è la Disponibilità del defibrillatore, nelle serie inferiori di tutti gli sport non serve la presenza del servizio di soccorso con l’ambulanza».

«Rispetto ai campi di proprietà comunale – continua De Pellegrin - la manutenzione è a carico dell’ente. Noi pensiamo alla gestione dei defibrillatori presenti nelle nostre palestre, per cui spendiamo qualche centinaio di euro l’anno».

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