Sepoltura con l’animale domestico, «A Lecco non è previsto»

Milano approva la tumulazione dei padroni con i propri cani e gatti e scoppia la polemica. Pietrobelli: «In futuro potremmo anche pensarci». Monsignor Bortolo Uberti: «Ci interroghiamo sul senso di solitudine»

Cani e gatti sono ormai parte integrante della famiglia e quando la loro vita si spegne resta un grande vuoto, ed anche se leggenda vuole che vadano a Ponte dell’Arcobaleno dove tutto è eterno, la mancanza si sente.

La decisione C’è chi decide di fare cremare Fido e Micia e di tenere l’urna in casa, spesso vicino alle foto dei congiunti scomparsi. Ora però è stata approvata la legge che permette ai defunti di essere tumulati insieme ai propri animali domestici: un passo verso il riconoscimento della loro importanza e un modo per ringraziarli dell’amore donato in vita. A Milano il Comune ha approvato una determina che — sulla base di quanto già previsto nel regolamento numero 4 del 2022 della Regione Lombardia — prevede che le ceneri degli animali domestici possano essere tumulate nella sepoltura del padrone scomparso.

Il requisito principale è che l’animale sia tumulato insieme al proprietario o dopo la sua sepoltura, nello stesso spazio. Quindi si passa alle indicazioni concrete: Sulla lapide non possono esserci né epigrafi dell’animale né immagini che lo ritraggano da solo. Ma si può esporre una fotografia in cui sia insieme al compagno umano defunto.

A Lecco non c’è ancora una determina di giunta o consiglio comunale che approvi la sepoltura con i propri animali, cani, gatti, ma anche tartarughe, conigli, criceti, furetti, pesci, e pare che al momento non sia neppure in programma.

«Non ne abbiamo ancora parlato in giunta e non è neppure uno dei provvedimenti in programma per l’immediato - dice Roberto Pietrobelli, assessore ai Servizi Istituzionali generali -, comprendo l’amore per gli animali e in futuro potremmo anche fare una modifica al regolamento cimiteriale, potrebbe esserci chi desidera farsi tumulare con i propri animali».

Società

Ad oggi in Comune non sarebbero arrivate neppure richieste di sepoltura con i propri “pets” ma questo non esclude che ci sia chi vorrebbe poter beneficiare della possibilità. La società è in continua evoluzione, molti si fanno cremare e c’è anche chi lascia la richiesta di spargere le proprie ceneri in un luogo a cui è stato particolarmente affezionato in vita, dunque nulla di che stupirsi se qualcuno desidera invece essere sepolto col proprio animale domestico compagno di anni di vita. Ora non resta che attendere la modifica al regolamento cimiteriale. A Milano il via libera c’è già, e molti proprietari di animali domestici si augurano che arrivi velocemente in altre città e paesi. P.San.

La chiesa non giudica

Per la Chiesa, la sepoltura è un modo di mantenere vivo il ricordo delle persone, che sono sicuramente legate alla propria famiglia, ma anche alla comunità e al territorio.

«Rispettiamo la norma, e non la giudichiamo», commenta il prevosto di Lecco, Monsignor Bortolo Uberti. «La Chiesa si occupa della cura delle persone, e della loro anima. La preoccupazione, anche rispetto alle esequie e alla sepoltura, è rivolta al ricordo. Crediamo che sia importante che la memoria di una persona cara sia custodita. Sul resto, la Chiesa non si espone».

Rispetto alla determina del Comune di Milano, che da quest’anno permette la tumulazione delle ceneri degli animali domestici insieme al padrone defunto, Don Bortolo sposta la riflessione su un piano più alto: «Certamente questo è un fatto che ci pone davanti a una riflessione: è segno di un cambiamento epocale, che racconta di come per molte persone ci sono legami affettivi molto importanti con i propri animali. È un cambiamento che constatiamo. Come comunità cristiana, crediamo sia importante coltivare e custodire delle relazioni familiari importanti».

E l’analisi del prevosto è volta a cercare il giusto modo di intervenire nella comunità. «La ricerca di animali da compagnia denuncia una profonda solitudine, e una carenza di affetti umani. Non ci preoccupa la legge in sé, quanto un fatto che manifesta in maniera forte quanto molte persone non abbiano più affetti umani vicini e per questo motivo cerchino una compagnia animale. Questo fatto mi interroga personalmente su come possiamo stare vicino a queste persone, specialmente le più anziane e le più fragili, come sostenerle e come far sentire loro un calore umano più forte».

A Lecco, per ora, non sarebbero arrivate richieste specifiche, ma non si esclude una modifica al regolamento cimiteriale. «Sia per la sepoltura, che per la vita di tutti i giorni - conclude don Bortolo Uberti - alla Chiesa sta a cuore la persona umana, per la quale vorremo spendere ogni nostra energia. Quanto agli animali, il Comune - nel rispetto di tutti - potrà agire nel modo che ritiene più opportuno. Davide Tagliabue

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