Sedicenne aggredito e derubato all’uscita di scuola

Baby gang nuovamente in azione. Un ragazzo di 16 anni è stato aggredito da un gruppo di coetanei poco dopo l’uscita da scuola. L’episodio è avvenuto poco dopo le 13 di martedì. Lo studente, che frequenta il Bertacchi, stava camminando verso casa quando, giunto nel tratto di via Rivolta che dal Badoni porta in direzione dell’istituto Fiocchi, un gruppetto di sei o sette coetanei lo accerchiato, all’apparenza sia italiani sia stranieri.

Lo hanno prima fermato con una scusa e poi aggredito per farsi consegnare il portafoglio. Una volta atterrato, lo hanno picchiato con calci e pugni, per poi sottrargli circa 70 euro che aveva con sè. Si sarebbero allontanati prima riuscire a sfilargli anche il cellulare per il sopraggiungere di alcune persone. Poco dopo la scena si sarebbe ripetuta con un altro ragazzo, questa volta in zona Caleotto.

In questo caso la rapina non è però andata a segno per l’intervento di alcuni passanti. I due episodi sono stati denunciati alla Polizia che sta indagando per identificare i responsabili.

Sull’episodio interviene Giacomo Zamperini, consigliere regionale di Fratelli d’Italia. ««Al contrario di chi ancora crede che non sia necessario l’intervento e l’impiego dei militari di Strade Sicure nei pressi della Stazione di Lecco e delle “Meridiane” - dichiara - reputo inaccettabile che una madre o un padre debbano aver paura che i propri figli vengano malmenati per poche decine di euro all’uscita di scuola. Per quanto ancora dovremo assistere a queste scene? I cittadini sono ormai esasperati e spaventati. Chiediamo alle Forze dell’Ordine di intensificare i controlli, ed al Comune di Lecco di avviare tutte le procedure necessarie per garantire la sicurezza dei cittadini, specialmente di quelli più fragili ed inermi. La mia piena solidarietà alle vittime ed alle loro famiglie. Faccio seguito all’appello pubblicato sui social della madre del ragazzo - conclude Zamperini - e chiedo a chi può collaborare con le Forze dell’Ordine ed aiutare nel dare informazioni o dettagli, di farlo senza timore ed intenti punitivi, ma in una prospettiva di cittadinanza attiva per contrastare tali fenomeni».

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