Cronaca / Lecco città
Domenica 30 Maggio 2021
«Se c’è il via libera
anche i bambini
vanno vaccinati»
Lecco, il pediatra Roberto Vanini: «Magari non si ammalano. Ma sono comunque un importante veicolo di contagio»
L’Fda (food and drugs administration) americana ha allargato l’autorizzazione all’uso di emergenza (Eua) del vaccino Pfizer-BioNTech Covid-19 alla fascia dai 12 ai 15 anni di età. E, a stretto giro di posta, l’ha fatto anche l’Ema, ovvero l’European Medicine Agency, l’agenzia europea del farmaco. Per cui dal 3 giugno il generale Figliuolo ha disposto che le regioni si attrezzino per vaccinare anche queste fasce d’età. Dai 12 ai 16 anni con Pfizer. Più su si vede caso per caso.
Ma al di là del vaccino usato, la svolta è epocale perché porta a una vaccinazione preventiva su larga scala. Si sa che i bambini sono i meno colpiti e solo raramente sviluppano forme gravi di Covid. Ma sono i primi a portarlo nelle case, da asintomatici per lo più. Per cui vaccinare anche i ragazzi dai 12 anni in su è una mossa sicuramente intelligente, avendo i vaccini sufficienti.
Favorevole
Ma cosa ne pensano i pediatri lecchesi? Roberto Vanini è l’unico pediatra “di famiglia” vaccinatore del capoluogo. O, meglio, lo è stato in occasione delle ultime due campagne vaccinali: quella antinfluenzale di questo inverno e quella antimeningococcica precedente... L’unico in tutta la città. Il perché è presto detto: un po’ di disorganizzazione a livello centrale (non si capiva, o cambiavano di continuo, le fasce da vaccinare), e un po’ di timore. Perché vaccinare i bambini voleva dire avere in studio tanti potenziali portatori del Covid. Per lo più, come detto, senza sintomi apparenti.
Così tanti colleghi si sono tenuti lontani dai guai. Lui no: «Ebbene sì – sorride Vanini - Sono l’unico vaccinatore di Lecco. Mi sono sempre reso disponibile per conto dell’Ats. Tanto che ne ho fatti 550 di bambini vaccinati con l’ultimo siero antinfluenzale. Compresi quello dei colleghi, naturalmente. Ma ognuno fa quel che vuole e che si sente. Diciamo che mi piace mettermi in gioco. All’epoca, quando ci hanno chiesto di vaccinare contro il meningococco gruppo B sono stato l’unico di Lecco. E Anche per l’antinfluenzale sono stato l’unico. Il lavoro è stato duro perché si è dovuto andare a cercare tutti i pazienti, prima della fascia 0-2 anni, poi di quella 0-5 anni, quindi “all in”, tutti i ragazzi fino ai 14 anni. Di sicuro c’è stata molta confusione. Prima solo una fascia di popolazione poi un’altra, poi tutte. Mi sono adeguato strada facendo, ma capisco anche chi non l’ha fatto, vista la confusione…».
Dentro le scuole
Prima si fa meglio è? Oppure, come dicono tanti genitori “Ma perché dovremmo vaccinare i nostri figli? Tanto non si ammalano”. “E comunque siamo vaccinati noi adulti, che serve vaccinare i bambini”?
A queste domande Vanini risponde con grande semplicità: «Tanti contagi avvengono nell’ambito scolastico. Da quando hanno riaperto le scuole una classe su due, quasi, andava in quarantena di quattordici giorni in quattordici giorni. Vedevo arrivare i documenti di quarantena domiciliare per i gruppi famigliari e, confrontandomi con i colleghi, sapevo che la cosa era così per tante famiglie. Magari i bambini non si ammalano, soprattutto con forme gravi di Covid, o non esprimono clinicamente la malattia, ma il problema è che la trasmettono, la diffondono, come hanno sempre fatto i bambini da che mondo è mondo».
Tra l’altro il contagio è dimostrato che sia più famigliare che casuale, esterno, lavorativo. E il meccanismo è spesso questo: bambino, scuola, casa, famiglia… «Guardi, bisogna vaccinarsi il più possibile. Bambini compresi. Se il vaccino è autorizzato è perché ci sono studi scientifici, quindi è sicuro. Inutile stare a disquisire come sento fare a ogni angolo di strada... Ci saranno sempre i rarissimi casi di incidente vaccinale, ma per il resto dobbiamo fidarci e affidarci. Così abbiamo battuto la varicella, il morbillo… e se non le abbiamo eradicate è solo per un motivo: c’è sempre qualcuno più furbo degli altri che non aderisce… Io però resto super favorevole».
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