Screening colon-retto: un lecchese su due rinuncia all’esame

Prevenzione L’’Ats ha inviato 10mila lettere per invitare gli over 50 ad aderire alla campagna. Nel 2% dei casi è stato diagnosticato un tumore

Stanno per arrivare, e sono già arrivate, circa diecimila lettere di invito agli over 50 da parte di Ats. Nel 2022 la partecipazione è stata del 40% Prima del Covid sfiorava il 60%

L’invito a partecipare allo screening sul tumore del colon-retto, uno dei più gravi della nostra epoca. Partecipare è facilissimo: basterà, con la lettera di convocazione in mano, recarsi nella propria farmacia a ritirare il kit, raccogliere un campione delle proprie feci, e riconsegnarlo poi nella stessa farmacia. Facile e veloce.

In cambio si potrà sapere se sono state trovate tracce di sangue nelle proprie feci e, dunque, se si ha bisogno di fare un ulteriore approfondimento, ovvero una semplice colonscopia che, diversamente da quanto si pensi, è diventato un esame routinario, pressoché privo di rischi e assolutamente indolore.

Al massimo può essere fastidioso, ma la sedazione azzera anche questo tipo di problema.Ecco perché Federfarma diretta da Andrea Braguti nel lecchese, consiglia così tanto l’adesione alla campagna. «Perché diciamo che è fondamentale aderire in massa a questo screening? - si chiede Andrea Braguti - Non lo diciamo noi, naturalmente. Sono i numeri a certificarlo. Gli ultimi dati sono relativi allo screening del 2022, che ancora risentivano degli strascichi del Covid, quindi apprezzabili ma di sicuro stimati per difetto. Allora erano stati invitati quasi 210.000 cittadini, con un’adesione di circa il 40 per cento (ovvero 84.000 persone); di quegli 84mila lecchesi in età di controllo, risultarono positive alla presenza di sangue nelle feci esattamente 3.780 persone risultate positive (ovvero il 5 per cento), e di queste, a successivi approfondimenti, risultarono positive a una diagnosi di cancro 79 persone (il 2 per cento circa)».

Queste 79 persone sicuramente sono riuscite a prendere la malattia in uno stadio non così avanzato da rendere inutili le cure. Gli altri, non è dato sapere. Si saranno accorti in tempo che qualcosa non andava? Di sicuro il rischio (perché di gioco non si può parlare), non vale la candela.

Il target che il sistema nazionale si propone di raggiungere nei prossimi anni è di una adesione del 65%.

Lecco è sempre stata una realtà virtuosa da questo punto di vista: nel biennio 2016-2017 si era sfiorata quota 60%, poi la pandemia aveva rallentato - ma non fermato - le campagne.

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