Cronaca / Lecco città
Domenica 25 Agosto 2024
Schiodata via ai Resinelli, la condanna del CAI: «Gesto sconsiderato»
“Uno sconosciuto ha schiodato la via del Vecio al terzo Magnaghi, non percorretela”. L’allarme, dato da Laura Ferrari su “sei dei Resinelli se…” è rimbalzato come una bomba nel mondo degli alpinisti e soprattutto tra i Gamma che l’avevano attrezzata nel 2023. Era stato il Gamma Manuele Panzeri ad avere attrezzato questa via sulla Grignetta, torrione Magnaghi, dedicandola al padre Ernesto, guida alpina, fondatore del Gruppo Gamma e socio emerito del soccorso alpino scomparso oramai nell’estate del 2021 a 77 anni. Era stata aperta il 3 agosto 2023 e consta di due tiri sul terzo torrione Magnaghi in Grignetta, con attacco a una decina di metri a destra della via Bartesaghi, prima della attacco della via normale. Un anno fa fu aperta da Panzeri insieme a Pietro Castelli. Ma è stata quasi completamente schiodata.
Emilio Aldeghi, lecchese, presidente del Cai Lombardia, non ha parole per descrivere la sconsideratezza di questo gesto: “Certamente sono degli sconsiderati esperti quelli che hanno messo in pericolo chi va a fare la stessa via e improvvisamente si trova senza sicurezze. Un’azione da condannare sotto tutti i punti di vista. Ci sono quelli che non vogliono vie attrezzate. Alcuni puristi della roccia dicono che le vie devono essere libere, ma la storia dice che vanno mantenute le protezioni che servono per fare in sicurezza la via. Anche perché se uno comincia a vedere i chiodi all’inizio si aspetta che poi nel prosieguo sia tutta chiodata”. Senza parlare che si parla di schiodatura anche nel tratto attrezzato per calare una barella da parte dei soccorritori del Soccorso Alpino. Da lì, attualmente, non la si potrà più calare: “Così facendo hanno messo a duro rischio anche i soccorritori. Se devono mettersi a usare delle sicurezze che non ci sono più, non intraprenderanno più quel percorso – commenta Aldeghi -. Anche i puristi della roccia, se sono stati loro, devono capire che le chiodature sono utili per chi fa le vie ma anche per chi fa soccorso. Se uno toglie i chiodi perché ha la fissa delle montagne libere da ogni oggetto, avesse almeno il senso di comunicarlo. Così appare soltanto un vandalismo sotto tutti i punti di vista”.
E non sarà facile riattrezzarla, visto la difficoltà dell’arrampicata. “Ha dei passaggi di sesto grado – spiega Aldeghi - per cui quando la percorri e fai due tiri di IV grado e ti trovi sul VI senza parete attrezzata, i pericoli sono grossi. Tocca la vita delle persone. Come Cai la condanniamo sotto tutti i risvolti. Inoltre schiodare una via è come toglierla dalla storia. Non si fa per nessun motivo”.
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