Cronaca / Lecco città
Lunedì 26 Agosto 2019
«Rinnovare il passaporto?
È un incubo»
Lecco. Tra prenotazioni on line cancellate e informazioni telefoniche carenti, per la pratica occorrono mesi - L’odissea di una famiglia: «È da questa primavera che ci proviamo, ora ci hanno dato appuntamento a gennaio»
Un inno alla burocrazia e all’assurdità. Il rinnovo del passaporto si sta rivelando una sorta di odissea per una famiglia lecchese composta da una coppia con un figlio di cinque anni.
Il primo tentativo di prenotazione online, in primavera, assegnava posti a ottobre. Dopo l’errore del sistema, che ha cancellato automaticamente l’appuntamento, la famiglia ha trovato posto solo a gennaio.
Così, col rischio di perdere anche la possibilità di andare fuori dalla Ue pure a Natale (dopo aver già rinunciato quest’estate, proprio per precauzione), mamma e papà hanno provato a telefonare in questura, visto l’evidente malfunzionamento del sito dedicato.
L’operatore dall’altra parte del cavo, però, non si sarebbe mostrato particolarmente disponibile e tanto meno collaborativo, rinviando al portale e chiudendo la telefonata.
Per essere un servizio pubblico, il rinnovo dei passaporti lascia parecchio a desiderare, stando all’esperienza di diversi cittadini, tra i quali il nucleo familiare protagonista di questa disavventura ancora senza lieto fine.
La vicenda, per questi tre abitanti della Brianza meratese, si apre nell’ultima decina del mese di marzo, quando - in vista delle vacanze estive - fatta una veloce verifica dei documenti si rendono conto che tutti e tre necessitano del rinnovo. La destinazione desiderata è la California, e il primo passo risulta quindi disporre dei titoli necessari all’espatrio.
Consultato il sito della questura, i genitori si mettono all’opera per cercare un appuntamento, constatando che il primo utile è però a metà ottobre. «Sul sito - racconta la donna, 36 anni, educatrice scolastica - c’è spiegato che, per emergenze sanitarie e lavorative, viene concessa la procedura d’urgenza ed è quindi possibile anticipare. È prevista l’opzione turistica, ma c’è scritto che questa è soggetta a valutazione, quindi di certezze non ce ne sono. E comunque ti fanno passare avanti solo se hai in mano il biglietto e la partenza ricade nello stesso mese. Ma a parte il fatto che se sono i primi giorni del mese il problema è evidente, devi comunque andare personalmente agli uffici e sperare che tu riesca a infilarti tra quelli che hanno prenotato online e che hanno la precedenza. Di queste pratiche extra, infatti, ne fanno al massimo quindici al giorno. Quindi potrei dover prendere più giorni di permesso dal lavoro, per rinnovare il passaporto. Dunque, io dovrei prenotare la vacanza e poi sperare in bene... È un’assurdità».
E non è manco l’unica, se si pensa che la questura non considera il fatto che si tratta di un nucleo familiare. «Devo prendere tre appuntamenti distinti - osserva la signora - quindi potenzialmente andare in questura tre volte. E per cambiare l’appuntamento se si liberano spazi non posso modificare la data, ma devo cancellare la prenotazione precedente per fissare quella nuova. Col rischio di perderle entrambe».
La donna, dopo aver constatato che l’appuntamento di ottobre era misteriosamente scomparso e trovando disponibilità solo a metà gennaio, ha provato a chiedere informazioni, ma pure qui non è stata fortunata.
«Mi ha risposto un operatore - dice - che si è limitato a dirmi di guardare sul sito e poi mi ha appeso il telefono in faccia. Al di là della scortesia, è così che le istituzioni si mettono a disposizione dei cittadini?».
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