Rimozione delle scritte degli anarchici
dai muri di Lecco, il Comune è intervenuto
anche grazie alla donazione di un privato

Lo ha chiarito il vicesindaco di Lecco, Simona Piazza, nel corso dell’ultimo consiglio comunale. Gli interventi di pulizia dovrebbero concludersi entro la settimana

«Un privato ha effettuato una donazione a Cesea chiedendo di utilizzare questi fondi per ripulire i muri dalle scritte». Durante l’ultimo consiglio comunale, il vicesindaco di Lecco Simona Piazza ha aggiornato i membri dell’assise sull’intervento di rimozione delle scritte lasciate dagli anarchici lo scorso maggio. Le operazioni di pulizia sono state affidate a Cesea, il servizio sociooccupazionale del comune di Lecco che ogni giorno supporta oltre settanta adulti in condizione di fragilità. L’intera spesa, pari a circa 2mila euro, è stata pagata da un donatore privato. «La pulizia – ha concluso Piazza - è partita giovedì scorso e dovrebbe concludersi entro questo fine settimana. I muri ripristinati sono solo quelli pubblici oggetto della denuncia che abbiamo regolarmente sporto alle Forze dell’Ordine. L’amministrazione comunale non ha competenza di intervento sui muri di proprietà privata».

Sono passati quasi cinque mesi da quel pomeriggio in cui centinaia di manifestanti si erano radunati in città per contestare il ruolo della Fiocchi munizioni nell’industria delle armi in un periodo storico in cui sono in corso due guerre, in Ucraina e in Medio Oriente. Tra interventi di stampo pacifista e slogan contro Israele e la produzione di armamenti, il corteo era partito da piazza Garibaldi e si era diretto verso lo stabilimento della storica ditta lecchese, situato in via Santa Barbara. Il dispiegamento delle forze di polizia era stato ingente e questo aveva favorito l’assenza di incidenti gravi. Tuttavia, a far discutere nei giorni successivi sono state le scritte lasciate dai manifestanti su diversi muri della città.

Tra i luoghi più colpiti, via Marco d’Oggiono, via Baracca e la Piccola. L’amministrazione comunale aveva sporto denuncia e invitato i privati che avevano subito danni a fare lo stesso. Poco dopo, la discussione si era spostata dai social al consiglio comunale. Da un lato, l’opposizione aveva attaccato la maggioranza per non essere intervenuta immediatamente, lasciando le scritte sui muri della città per mesi mentre diversi cittadini avevano ripulito quasi subito i tratti di loro competenza. Dall’altro lato, la maggioranza aveva rivendicato una scelta politica chiara: prima si dà priorità alle manutenzioni necessarie negli edifici scolastici in vista della loro riapertura, dopodiché si interviene sui graffiti. Ora la pulizia è finalmente in corso mentre si attendono gli esiti degli accertamenti delle Forze dell’ordine sui responsabili degli atti vandalici.

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