Cronaca / Lecco città
Lunedì 28 Ottobre 2024
Ricercatore lecchese ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Fabrizio Bianchi è stato uno dei ricercatori Airc (associazione italiana ricerca contro il cancro) ricevuti dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella oggi al Quirinale. Il ricercatore naturalizzato lecchese dal 2012 (visto che ha sposato una ricercatrice lecchese, Benedetta Pozzi), ha avuto la sua giornata di meritatissima gloria grazie alle sue ricerche sul tumore al polmone, di cui è uno dei più acerrimi nemici sul pianeta.
L’incontro è avvenuto durante la cerimonia di inaugurazione della settimana dei giorni della ricerca Airc, al Quirinale. Lo scienziato 47enne lecchese ha fatto parte della delegazione Airc comandata dal presidente Airc Andrea Sironi e dal direttore scientifico Anna Mondino. Una giornata all’insegna della ricerca sul cancro di fronte al Capo dello Stato, al ministro della salute Schillaci e al ministro dell’università e ricerca Bertini. Bianchi racconta: «Mi occupo di ricerca contro il cancro del polmone da più di vent’anni. Ho iniziato a lavorare all’Ieo (istituto europeo di oncologia) di Milano e poi ho lavorato per un anno e mezzo all’estero, all’università di Oxford specializzandomi proprio sulla ricerca contro il cancro del polmone, per sviluppare nuovi metodi di diagnosi precoce e terapie innovative. Sono poi rientrato in Italia e ho lavorato all’Ifom, all’istituto fondato proprio della Fondazione Airc che si trova a Milano».
Ma Bianchi è uno dei pochi ricercatori che hanno trovato al Sud Italia il suo luogo ideale per sviluppare i progetti: «Dal 2016 ho fatto il “salmone”, nel senso che sono andato a lavorare al Sud presso l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, che è poi l’ospedale fondato da Padre Pio e in cui ho avviato un nuovo lavoro di ricerca proprio sullo studio del tumore del polmone. Stiamo sviluppando nuove terapie contro il cancro».
Il ricercatore lecchese ha avviato un gruppo di ricerca nel quale lavorano sette persone, finanziato dall’Airc. «Siamo più di 2000 ricercatori finanziati dall’Airc in tutta Italia. Airc ha un’importanza strategica nel senso che raccoglie ogni anno più di 140 milioni di euro per finanziare i progetti di ricerca più importanti. Ovviamente devono essere competitivi a livello mondiale. Mi hanno dato la possibilità, finanziando il laboratorio insieme all’ospedale e anche al ministero della Salute, di allevare nuovi ricercatori, nuove menti, nuovi cervelli impedendo anche la loro fuga all’estero».
Tra l’altro Fabrizio Bianchi fa il pendolare in senso inverso: «Vivo a Lecco, ho moglie e tre figli e quindi faccio il pendolare al Sud Italia una settimana sì e una no. Anche mia moglie faceva la ricercatrice scientifica come me e infatti ci siamo conosciuti nei laboratori di ricerca dell’Ifom. Diciamo che galeotto fu il laboratorio di ricerca in questo senso. Lei però ha smesso di farlo e se io non avessi il supporto di mia moglie che gestisce non solo il suo lavoro ma anche la famiglia, sarebbe molto complesso per me».
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