Quanti rifiuti sulle sponde del Bione

Lecco

Lastre, probabilmente amianto. Assi. Reti. Cartacce e altri rifiuti. Si presenta in pessime condizioni l’ultimo tratto del torrente Bione. Probabilmente è così da tanto tempo, almeno questa è la sensazione che si ha camminando lungo il tratto che costeggia il parcheggio del centro sportivo e nella zona dopo la rotonda vicino all’Esselunga.

In mezzo tra le due aree, infatti, il torrente non si vede poiché scorre sotto quello che oggi è uno degli svincoli più delicati della viabilità cittadina. Eppure, osservare tutti quei rifiuti fa comunque impressione. Fanno impressione quelle lastre accatastate ai lati del torrente nel tratto sotto il ponte della statale 36. Lastre nere, probabilmente di amianto, che rimandano ai lati più oscuri di un passato e di un presente in cui all’affermazione della forza industriale lecchese si accompagnava la tendenza a non rispettare il proprio patrimonio ambientale, scaricandovi più o meno ogni cosa. La presenza di quelle lastre era stata segnalata alcuni giorni fa sui social da attenti cittadini.

Basta addentrarsi lungo la sponda per capire che c’è molto altro. A poca distanza, per esempio, si nota la presenza di una rete e alcuni laterizi. Vicino all’alveo del fiume, un asse bianco, forse di polistirolo o di un altro materiale. Il pensiero va subito a tutte le microplastiche che nel corso del tempo potrebbero essere stare rilasciate nell’acqua. Diverse le cartacce, soprattutto resti di incarti alimentari, sparsi in alcuni punti vicino all’alveo e sui tratti percorribili della sponda. C’è anche un cucchiaio nel terreno, calpestato probabilmente decine di volte. La situazione non migliora nel tratto più a valle nonostante quest’ultimo sia molto più frequentato vista la presenza del parcheggio del centro sportivo. Basta sporgersi dalla recinzione per vedere come proprio il lato del torrente accanto all’area di sosta sia una distesa di rifiuti più o meno impigliati nei rami della vegetazione. È ridotto così oggi uno dei tre torrenti cittadini, cuori pulsanti dell’identità lecchese.

L’attesa è tutta per i due progetti avviati dall’amministrazione comunale al fine di ridare nuova vita all’intera area. La rinaturalizzazione della foce del torrente è stata già finanziata con un contributo regionale da 1.5 milioni di euro ma è in stand by in attesa della fine dei cantieri per il quarto ponte e il relativo maxi – svincolo, destinato a prendere il posto proprio del parcheggio del centro sportivo. Poche settimane fa, invece, il Comune ha stanziato 88mila euro per lo sviluppo di un progetto per la riqualificazione del tratto successivo del torrente, tra il centro sportivo e via Masaccio. Anche in questo caso, una volta pronto il progetto si andrà alla ricerca di finanziamenti. Nel frattempo, per ora, a dominare sembra essere l’inciviltà e il mancato rispetto della natura.

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