Cronaca / Lecco città
Lunedì 10 Luglio 2023
Pullman in fiamme, l’autista comasco salva tutti: «Chiunque al posto mio avrebbe fatto lo stesso». Testimonianza di una passeggera
L’emergenza L’autista Carmelo Todaro, 55 anni di Cernobbio, ha aiutato i 47 passeggeri a scappare dal rogo. Portato in camera iperbarica, è fuori pericolo. La gita, organizzata da un’agenzia di Lomazzo, era partita da Como
Non ha abbandonato il pullman in fiamme sino a quando l’ultimo passeggero non è sceso.
Ha il volto e le mani annerite di Carmelo Todaro, 55 anni, autista di Cernobbio, l’incendio che domenica pomeriggio ha paralizzato l’autostrada A12 in Liguria. Alle 17.30 nella galleria Monte Giugo, tra Recco e Nervi in direzione Genova, ha preso fuoco il bus da turismo Man, della società Salvaterra Viaggi di Cadorago, partito dalle Cinque Terre e di rientro a Como.
A bordo c’erano 48 persone, in maggioranza residenti nella provincia di Como, compresi Todaro e l’accompagnatrice del tour operator “I tuoi viaggi” di Lomazzo, organizzatore della giornata. Le fiamme si sono sprigionate dalla parte posteriore del veicolo, molto probabilmente dal motore, per levarsi subito altissime rendendo l’aria irrespirabile. È stato un passeggero negli ultimi sedili a lanciare per primo l’allarme: Todaro ha accostato, ha atteso che le porte si aprissero e si è assicurato che scendessero tutti.
L’intervento dei vigili del fuoco sulla A12 ieri, 9 luglio#Genova, dalle 17.25 i #vigilidelfuoco stanno intervenendo sull'autostrada A12 per l'#incendio di un autobus nella galleria Monte Giugo, tra Rapallo e Nervi. Non risultano persone coinvolte, verifiche in corso [#9luglio 19:30] pic.twitter.com/YYlues0AxR
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) July 9, 2023
Soccorse 37 persone
Solo una donna è rimasta all’interno, impossibilitata a muoversi per problemi di deambulazione. Lui l’ha sollevata e accompagnata all’uscita. Alla fine sarà proprio il più grave dei feriti, trasportato al Policlinico San Martino di Genova, trascorrerà la notte in camera iperbarica. Le sue condizioni sono in deciso miglioramento: oggi potrebbe già essere dimesso. In totale sono stati 37 i passeggeri trasportati negli ospedali San Martino, Galliera e Villa Scassi. Due donne, tra cui una incinta, sono ancora sotto osservazione dei medici: potranno tornare a 72 ore dall’incidente. Gli altri sono già rientrati, accompagnati sulle navette attivate dal tour operator e dalla società di trasporti.
Noi abbiamo raggiunto telefonicamente i titolari delle due aziende. Giuliano Salvaterra, della Salvaterra Viaggi Ncc e noleggio autobus, ci ha spiegato che la vicenda è ancora tutta da chiarire. «L’autobus è del 2019: è nuovo. Non solo la revisione è stata fatta di recente, risale al dicembre 2022. I chilometri che ha percorso sono soltanto 108mila, dopotutto la pandemia ha fermato i viaggi per tutti». Cos’è successo allora? «L’incendio è divampato dalla parte posteriore: dal motore. Nemmeno la Polizia Stradale sa spiegare l’accaduto. Certificazioni e documentazione sono tutte in regola». Si attende la relazione di un perito della casa produttrice. «Uscirà un addetto ai lavori della Man».
«Vuole già tornare al lavoro»
Sul comportamento eroico del suo autista. «Non mi stupisce affatto perché Carmelo è così: un simpaticone, una persona molto professionale, affidabile, seria. Lavora con noi da un anno e mezzo, ha una grande esperienza alle spalle in Svizzera, in Italia e all’estero». Potrebbe tornare sul bus già venerdì. «Lo avrebbe detto oggi (lunedì 10 luglio ndr) a un giornalista di Genova. Purtroppo io non ci ancora parlato». Al racconto di Salvaterra si unisce anche Maria Grazia Papa, titolare della “I tuoi viaggi” di Lomazzo insieme alla socia Veronica Ferrario. Abbiamo parlato con lei lunedì mattina ed era molto provata e scossa. «Da ieri sto coordinando insieme a Salvaterra l’invio di navette. Io e la mia socia siamo andate personalmente a prendere i clienti – racconta - La loro salute viene prima di tutto».
Sull’incendio. «Non posso che condividere quanto spiegato da Giuliano Salvaterra: il bus è nuovo. Anch’io ci ho viaggiato per andare in Nord Europa e persino in Scozia. È comodo, moderno, lo dicono anche i clienti. La Polizia Stradale ha parlato di un guasto tecnico, non certo umano. Bisognerà capire cos’è accaduto. Quello che conta ora è che tutti tornino a casa sani e salvi».
Una turista sul pullman racconta
«Ho sentito un botto, credevo fosse scoppiata una gomma, invece dopo qualche secondo un passeggero in fondo si è alzato in piedi e ha iniziato a urlare: «Fermatevi! Il pullman è in fiamme!». Siamo corsi tutti contro le porte. Ho avuto paura di morire».
Pullman di turisti comaschi prende fuoco: l’autista li mette in salvo, ma si intossica per il fumo. «Siamo vivi per miracolo». Video di Marzorati Cristina
È il racconto di Pamela Pinciara, 51 anni, artigiana, residente a Nova Milanese, in provincia di Monza e Brianza, uno dei 48 passeggeri dell’autobus che domenica ha preso fuoco in galleria sull’autostrada A12. «Non è la prima volta che viaggio con questa agenzia – spiega – Sono bravi e il pullman dove siamo saliti era nuovo. Cosa sia accaduto proprio non lo so».
Pamela ricorda perfettamente quando si sono scatenate le fiamme. «Non appena uno di noi ha dato l’allarme, l’autista ha accostato. La gente si accalcata contro le porte, mi sono anche fatta male in quei momenti. Non si sono aperte subito, non so se per un contatto o altro, in quegli istanti ho temuto davvero il peggio».
Inferno dentro e fuori dal pullman
Poi fuori le è sembrato di entrare in un altro inferno. «Eravamo in galleria, c’era il fumo nero, era buio. Ho iniziato a correre. Non vedevo l’uscita e a un certo punto ho anche pensato di aver sbagliato strada. In realtà l’uscita era a 400 metri». Pinciara non dimenticherà mai anche l’eroico gesto dell’autista. «È stato bravissimo. All’interno dell’autobus era rimasta solo una persona, mi pare fosse una donna svenuta. Insieme a lei c’era il marito. Lui si è rituffato nel fumo nero e l’ha aiutata. Non so in quanti sarebbero stati disposti a rischiare la vita così».
Quando è uscito con la signora insieme al marito e anche quando è salito in ambulanza i passeggeri, seppur provati, lo hanno salutato con un duplice caloroso applauso. «Se li è davvero meritati» conclude Pamela.
Invece dalle colonne del Secolo XIX traiamo il drammatico racconto di Sara Binda residente a Erba: «Quando sono uscita dalla galleria, volevo buttarmi a terra. Non l’ho fatto perché avevo ancora voglia di allontanarmi da lì. Il fumo usciva, sembrava quasi volesse avvolgermi. Ho visto una mia amica, poi l’altra e così finché non ci siamo abbracciate tutte insieme (Sara era in compagnia di altre quattro amiche ndr). Ho un altro viaggio in pullman prenotato, ma ho deciso che non ci vado. Sono viva perché mi è andata bene».
Il giorno dell’incendio il Tg Liguria è entrato negli ospedali e ha intervistato i feriti.
Una giovane donna davanti alle telecamere ha raccontato: «In quei concitati momenti ho perso tutto persino le scarpe: correvo a piedi nudi in galleria, l’autobus bruciava, non riuscivo a respirare, pensavo che saremmo rimasti là sotto». Commovente il racconto di due anziani coniugi. Il marito Franco di fronte alle fiamme ha pensato soltanto alla moglie: «Era a terra, non riusciva a camminare, l’ho afferrata e trascinata fuori dalla galleria».
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