Progetto Interreg, pronti 1,5 milioni di euro per il Caldone

Si tratta di “PreMonHytIon: Preventing and Monitoring Hydrogeological Instability”, messo a punto dal Comune di Lecco (capofila italiano) e dalla Regione Moesa (capofila svizzero)

Argini intelligenti. Sistemi di monitoraggio e prevenzione del dissesto. Oasi didattica. Sono queste le tre direttrici principali in cui si articola il progetto “PreMonHytIon: Preventing and Monitoring Hydrogeological Instability”, messo a punto dal Comune di Lecco (capofila italiano) e dalla Regione Moesa (capofila svizzero) in partnership con il Politecnico di Milano, Legambiente Lecco e Fondazione Politecnico di Milano.

L’iniziativa ha ricevuto un finanziamento integrale, pari nel complesso a 1.5 milioni di euro, nell’ambito del programma di cooperazione Interreg Italia-Svizzera. «Il finanziamento ottenuto grazie al progetto PreMonHytIon - sottolinea Renata Zuffi, assessore all’ambiente del comune di Lecco - ci permetterà di effettuare lavori di prevenzione importanti e investire sulla divulgazione scientifica, sulla formazione e su progetti locali di partecipazione cittadina all’interno del contratto di fiume del reticolo minore lecchese, sottoscritto lo scorso gennaio».

Nel dettaglio, queste risorse consentiranno di finanziare la riqualificazione del tratto di torrente Caldone posto all’altezza della chiesetta di Sant’Egidio. In primo luogo, si procederà a rimuovere il materiale presente nella vasca e alla pulizia dell’alveo e della rampa d’accesso. È inoltre previsto il completo rifacimento di quel tratto di argine, con l’introduzione in via sperimentale di nuovi sistemi di monitoraggio, allerta e prevenzione connessi al dissesto idrogeologico. Infine, sarà riqualificato il ponte e sarà allestita un’oasi didattica dove potranno essere svolti dei laboratori con scuole e università. Accanto agli interventi strutturali, infatti, l’altro asse portante di questo progetto è l’attivazione di azioni di promozione e sensibilizzazione della cittadinanza coordinate nell’ambito del contratto di fiume e del festival della sostenibilità.

«Siamo lieti – commenta Manuela Grecchi, prorettrice delegata del Polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano - di poter contribuire al progetto PreMonHytIon come partner scientifico. Si tratta di un’opportunità strategica per il nostro territorio che consentirà di studiare e affrontare in modo innovativo le sfide legate al rischio e al dissesto idrogeologico, temi centrali nelle attività del polo territoriale di Lecco. La collaborazione transfrontaliera offrirà l’occasione di condividere esperienze, unire approcci e metodi, così da massimizzare i benefici per l’intera area di interesse».

Il torrente Caldone nasce a quota 1430 metri, alle pendici dello Zucco di Desio, che appartiene al gruppo delle Prealpi lecchesi orientali, e si sviluppa per circa 11 km, coprendo un dislivello altimetrico di 1230 m. Dopo aver percorso la Val di Medde, la Valle Boazzo, la valle del torrente Caldone e la fascia pedemontana, il torrente si immette nelle acque del lago di Como. «La Regione Moesa, – rimarca il presidente Gianpiero Raveglia – duramente colpita dal maltempo dello scorso 21 giugno, apprende con grandi soddisfazione e aspettative l’ammissione del progetto al programma Interreg. Con quest’iniziativa transfrontaliera intendiamo rafforzare ulteriormente la resilienza dei territori alpini nella prevenzione e nella gestione dei rischi e delle situazioni di emergenza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA