Cronaca / Lecco città
Giovedì 06 Luglio 2017
Produzione industriale positiva
Ma il credito langue
Presentato il Rapporto sull’economia. Il Lecchese ha fatto registrare un incremento della produzione e un segno negativo nei prestiti bancari
In provincia di Lecco nel 2016 e anche nel primo trimestre del 2017 l’andamento positivo della produzione industriale delle aziende non è andata di pari passo col miglioramento del credito bancario, che è invece calato.
Seppure la produzione manifatturiera nel 2016 sul 2015 con una crescita dello 0,1% non sia riuscita a tenere il passo con l’aumento medio regionale (+1,3%), nel primo trimestre di quest’anno si è rimessa in linea segnando un +1,6% rispetto al trimestre precedente (ottobre-dicembre 2016) a fronte del +1,7% della media lombarda.
Di segno opposto l’andamento delle erogazioni di credito alle imprese lecchesi, che l’anno scorso hanno segnato una flessione dell’1,6% sul 2015 (contro un aumento dell’1,2% in Lombardia) e un nuovo calo dello 0,4% nel primo trimestre 2017 sull’ultimo del 2016, ciò mentre il credito in Lombardia è cresciuto dello 0,7%.
I dati del territorio sono fra quelli elaborati dalla Banca d’Italia, che ieri pomeriggio nella sede milanese di Assolombarda, in via Pantano, ha presentato i dati complessivi regionali del nuovo Rapporto sull’economia della Lombardia, realizzato dalla sede milanese dell’Istituto di vigilanza.
All’incontro aperto dal presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi, hanno preso parte fra gli altri il direttore della sede milanese di Bankitalia, Giuseppe Sopranzetti, la responsabile della divisione ricerca economica territoriale Paola Rossi, l’economista Massimiliano Rigon, il presidente del comitato credito e finanza di Assolombarda, Renato Carli e il presidente di Borsa Italiana Andrea Sironi. A concludere i lavori il vice direttore generale di Bankitalia Federico Signorini.
I dati lecchesi si inseriscono in un quadro che ha visto nel 2016 l’economia regionale continuare la crescita moderata in corso già da un paio d’anni, con un Pil che secondo stime Prometeia avrebbe guadagnato l’1,1% grazie alla crescita delle attività sia nel manifatturiero che nei servizi.
Per quanto riguarda Lecco, la provincia si inserisce più di altre in questa tendenza vista la sua forte vocazione all’export, con l’aggiunta, assicura Banca d’Italia, di “un miglioramento dei consumi delle famiglie”.
In proposito l’anno scorso «è migliorata la percezione delle famiglie circa la propria situazione economica e i redditi e i consumi sono aumentati per il terzo anno consecutivo». Una situazione evidentemente legata anche al dato sul lavoro visto che, affermano gli esperti, «chi aveva perso il lavoro tra il 2009 e il 2012 lo ha ritrovato entro tre anni». Ciò anche se, precisa il Rapporto, il passar del tempo rende più difficile il ricollocamento soprattutto a tempo indeterminato. Perciò «cresce anche l’eventualità che siano accettate mansioni meno qualificate e un salario d’ingresso più basso».
Ordini esteri e interni sono cresciuti del 2,9% per le imprese manifatturiero, a maggior beneficio però di chi esporta e per le imprese «che negli ultimi anni hanno investito di più, intensificando anche l’attività di ricerca e sviluppo». Investimenti spinti anche dalle decontribuzioni di Stato, ora più invitanti grazie al programma di Industria 4.0, ma anche dalle migliori condizioni di credito bancario.
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