Cronaca / Lecco città
Giovedì 11 Febbraio 2016
«Più controlli al Bione
e si sposti il campo»
La vice sindaco Francesca Bonacina interviene dopo le polemiche sulle molestie alle runner a Rivabella «Non esiste che alcune zone siano vietate alle donne, ma non si strumentalizzi, la Prefettura ora intervenga»
Monta la protesta delle donne runner che attraversano la pista ciclabile di Rivabella alla mattina o alla sera, e non accettano consigli del tipo: «state a casa o correte in compagnia se non volete incorrere in cattivi incontri».
L’episodio del giovane molestatore di colore che avrebbe avvicinato diverse donne sulla pista ciclabile fa discutere così come il consiglio che una delle donne si è sentita dare dai militari dove è andata a sporgere denuncia che suona tanto come un “Non andatevela a cercare”.
Ma la vice sindaco Francesca Bonacina con delega alla sicurezza non ci sta.
«Come donna e come amministratore rifiuto il concetto che alcune zone della città siano vietate alle donne -commenta - la pista ciclabile non è e non deve essere una zona pericolosa e impraticabile, deve poter essere usata da tutti e soprattutto dalle donne in piena sicurezza e serenità. Poi ovviamente prevale il buonsenso di ciascuno, c’è chi preferisce non andare a correre da sola al buio ma è una scelta personale che magari ha sempre fatto. Non esiste che passi il concetto che ora al Bione le donne non possano andare».
«É vero, continua la vice sindaco - questi episodi non vanno strumentalizzati ma nemmeno sottovalutati e per questo in questa zona, dove già i controlli erano stati rafforzati, abbiamo chiesto un maggior pattugliamento da parte delle forze dell’ordine. Noi con la polizia locale siamo presenti ma occorre un coordinamento con le altre forze per essere più presenti e tenere la zona sempre sotto controllo. Perchè in ogni caso un problema esiste».
E il campo andrebbe spostato
« Il Comune non era d’accordo sul fatto che venisse allestito li il campo profughi. Non è il luogo adatto e ora che arriva la bella stagione lo è anche meno.Anche la Prefettura era del nostro avviso e a questo punto -conclude - è arrivato il momento di stringere i tempi e trovare un altro luogo per accoglierli. Chiediamo alla Prefettura di farlo con sollecitudine».
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