Piscina del Bione: il gestore vuole più tempo

Proroga della concessione in scadenza il 31 agosto. È questa la richiesta indirizzata da InSport, attuale gestore del centro sportivo Bione, al comune di Lecco.

Secondo la società, il prolungamento della concessione consentirebbe da un lato “il recupero delle attività non svolte durante il periodo di sospensione” e dall’altro di “fornire soluzioni anche al personale che, purtroppo, si è trovato a non poter svolgere la propria attività lavorativa per un mese”. Il riferimento è alla chiusura della piscina per quattro settimane lo scorso aprile al fine di permettere lo svolgimento di lavori di consolidamento della copertura propedeutici all’installazione dei pannelli solari.

Una scelta che ha innescato la rabbia tanto delle associazioni sportive quanto dei cittadini amanti del nuoto libero. Come emerso anche durante l’ultimo consiglio comunale, Palazzo Bovara ha manifestato la disponibilità a ristorare le associazioni sportive per i maggiori costi che hanno dovuto sostenere, in particolare per l’affitto di nuovi spazi acqua dove far allenare gli atleti. Gli utenti “semplici” della piscina, invece, attendono ancora di sapere se e in che forma saranno rimborsati per gli abbonamenti pagati e non utilizzati in tutto o in parte. “In Sport – prosegue il comunicato della società - esprime profondo rammarico nel leggere che, a quanto pare, il problema relativo alla sospensione delle attività natatorie durante i lavori di efficientamento energetico, decisi ed effettuati dal Comune, sia stato addossato al gestore il quale si è trovato costretto a tale sospensione”.

Nel complesso, l’investimento per l’efficientamento energetico sulla piscina ammonta a 740mila, coperti per 390.400 euro con risorse proprie del comune di Lecco e per 349. 599 euro con un contributo di Regione Lombardia. I lavori sono portati avanti dall’impresa bresciana Canobbio Group.

«Per tempo – sottolinea l’azienda – abbiamo manifestato al comune ogni più ampia collaborazione per limitare i disagi derivanti da tale sospensione, per esempio, promuovendo la realizzazione dei lavori in periodi di attività sportiva meno intensa o la diluizione degli stessi lavori in periodi di tempo più ampi in modo da poterli effettuare in orari di scarsa affluenza presso l’impianto sportivo».

Ciò però non è stato possibile e pertanto Palazzo Bovara, proprietario dell’impianto, ha optato per la chiusura temporanea. «Si comprende bene – aggiunge In Sport - il disagio dell’utenza che ha dovuto interrompere le attività sportive oppure ha dovuto trovare soluzioni alternative. Riteniamo che quest’utenza meriti risposte tempestive e chiare».

Per poter dare queste risposte è necessaria la proroga della concessione. «Siamo in attesa – conclude In Sport - di essere convocati presso il comune per analizzare tale soluzione con l’auspicio che la proroga possa essere concretizzata a brevissimo in modo da dare subito seguito agli accordi di recupero delle attività con ogni utente e associazione interessata».

Secondo i dati contenuti nel quadro esigenziale del Bione, nel 2023 la piscina avrebbe registrato la presenza di 11797 adulti e 3956 ragazzi. A questi, si aggiungerebbero gli utenti della scuola di nuoto: 9433 ragazzi e 2982 adulti. Numeri che dimostrano l’importanza del centro sportivo per i cittadini lecchesi.

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