«Faremo il possibile affinché i tempi di cantiere vengano rispettati e, se possibile, ridotti, in modo da consentire una rapida riapertura della piscina […] Siamo disponibili a incontrare una delegazione dei firmatari per cercare di ascoltare le loro esigenze». È così che l’amministrazione comunale lecchese ha scelto di replicare all’ingegner Marco Marchetti, fautore della raccolta firme lanciata nei giorni scorsi per dire no alla “serrata” della piscina del Bione, e che ha ottenuto quasi 200 firme.
L’impianto natatorio è infatti chiuso dallo scorso 9 aprile. «Abbiamo preso contatti con le associazioni sportive che utilizzano l’impianto, dimostrandoci disponibili a ristorare (almeno in parte) i maggiori costi da sostenere affittando spazi acqua presso altri impianti natatori»: la lettera, a firma del sindaco Mauro Gattinoni e degli assessori all’Educazione e sport Emanuele Torri e alla Cura della città e lavori pubblici Maria Sacchi, è arrivata nel primo pomeriggio di giovedì 11 aprile e ripercorre le tappe che hanno portato alla decisione di chiudere temporaneamente la piscina.
«Il nostro Comune ha partecipato nel settembre del 2022 al Bando di Regione Lombardia relativo all’efficientamento energetico degli impianti natatori, ottenendo un finanziamento di circa 350mila euro su un totale di 700mila euro di intervento – scrivono primo cittadino e assessori - Nell’ambito del progetto di efficientamento, sono già stati effettuati lavori di relamping della piscina; verrà sostituita una delle due caldaie ed introdotto un impianto di domotica per la gestione del riscaldamento. I lavori erano stati previsti nell’estate del 2023 (nel periodo di chiusura della piscina); dopo i primi sopralluoghi della ditta, si è evidenziata l’inadeguatezza del tetto per supportare i pannelli fotovoltaici e solari termici. Pertanto, è divenuto necessario progettare anche la sostituzione della copertura della piscina, cercando innanzitutto risorse economiche aggiuntive a bilancio; tutto questo ha comportato uno slittamento dei tempi di inizio lavori alla primavera del 2024», si evidenzia nella missiva, in cui viene anche ribadito «quanto l’amministrazione creda nello sport e faccia tutto il possibile per garantire che esso venga praticato».
Ad esempio, “durante i mesi del Covid, caratterizzati dal caro energia, sono state investite diverse risorse (400mila euro circa nel 2022 e 300mila nel 2023) per riequilibrare le perdite del gestore dovute agli eventi sopra citati”.
Diverse anche le soluzioni cercare dalla giunta per ridurre il disagio degli utenti: «In primis, cercando di spostare l’inizio dei lavori all’estate del 2024, ma questo avrebbe comportato il rischio di non rispettare i tempi di rendicontazione, tassativamente fissati da Regione Lombardia a fine ottobre 2024. In sostanza, bisognava eseguire i lavori, fare il collaudo e rendicontare entro il 30 ottobre 2024: Regione Lombardia non ha concesso una proroga ai tempi di rendicontazione e, quindi, c ‘era il serio rischio di perdere il finanziamento – fanno sapere dall’amministrazione - Abbiamo anche provato a proporre la possibilità di effettuare i lavori nella fascia compresa tra le 6 e le 14, ma la tipologia di intervento non consentiva una adeguata pulizia per poter utilizzare la vasca nella fascia pomeridiana. Pertanto – è la chiosa - come si evince da quanto sopra riportato, non è possibile differire l’inizio dei lavori, nonostante come amministrazione abbiamo fatto il possibile per andare in quella direzione».
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