Cronaca / Lecco città
Domenica 15 Novembre 2015
Pirelli: «Rilanciamo l’autonomia
con piani condivisi e utili al territorio»
Il segretario della Cgil chiede collaborazione tra tutti i soggetti del Lecchese
«Serve un confronto sulle priorità del territorio». In una fase in cui il Lecchese, un pezzo dopo l’altro, perde istituzioni e “tavoli” dell’autonomia provinciale, Wolfango Pirelli (segretario Cgil) invita i protagonisti dell’economia e delle istituzioni a trovare strumenti e modi per individuare le priorità utili alla crescita territoriale.
Secondo Pirelli, il tavolo istituzionale della Provincia potrebbe diventare «il luogo fisico nel quale incontrarsi e confrontarsi sulle possibili strategie di sviluppo. Sono d’accordo - continua il segretario della Camera del lavoro - con chi sostiene che stiamo vivendo un momento di crisi di leadership territoriale. E devo dire che forse è una difficoltà che il Lecchese condivide con altre aree, perché è venuta meno la forza della rappresentanza politica. Ma proprio perché manca una guida forte e riconosciuta, i protagonisti del territorio devono trovare modi e strumenti per collaborare, così da individuare punti d’incontro tra i diversi interessi e fissare le priorità. Il tavolo provinciale, che riunisce i soggetti economici e il Comune di Lecco, potrebbe favorire il processo di sintesi progettuale a vantaggio di tutto il Lecchese». Tra i temi che - secondo Pirelli - vanno perseguiti c’è lo sviluppo dell’economia e delle infrastrutture digitali. «Sono interventi necessari - nota Pirelli - alla crescita delle imprese. Progetti che potrebbero anche beneficiare di un accordo con le Poste, i cui sportelli, diffusi in modo capillare sul territorio, sono tra loro collegati da una rete telematica che potrebbe diventare la spina dorsale della nuova infrastruttura».
E con riguardo al campus e al tema del trasferimento tecnologico, Pirelli è convinto che «i laboratori lecchesi debbano concentrare azione e ricerca sulle esigenze delle micro e piccole imprese. Che sono i soggetti che non hanno la struttura per rivolgersi ad altri poli di ricerca, come quello che nascerà sul sito dell’Expo, dove - secondo i programmi - verrà realizzato un polo scientifico-tecnologico di livello mondiale. Proprio per differenziarsi da tale centro, il campus lecchese deve guardare soprattutto alle aziende di minori dimensioni».
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