Picco influenzale: «Numeri alti al Pronto Soccorso di Lecco»

Contagi ancora in salita rispetto a Capodanno. Piconi, primario di Malattie Infettive: «Ricoveri per polmoniti». Dopo la malattia, importante non forzare il recupero

Influenza al picco. Forse da settimana prossima potrebbe cominciare a scendere. A Unica Focus Talk il primario di Malattie Infettive Stefania Piconi ha spiegato al conduttore Stefano Spreafico che il momento di punta della virosi è arrivato.

«Siamo in una fase di salita che è arrivata, però, quasi al plateau – spiega Piconi -. Siamo a livelli superiori rispetto a Natale e a Capodanno. L’Asst mantiene una quota alta al Pronto Soccorso, ma senza ridurre la “routine” che vuole dire che siamo assolutamente in equilibrio. Sicuramente i pazienti che vengono ricoverati hanno polmoniti gravi: tutte cose che si potevano evitare se si fossero vaccinati».

Quadro delicato

In un quadro delicato, magari con altre malattie in corso, l’influenza è la classica goccia che fa traboccare il vaso: «Le complicanze dell’influenza – spiega il primario di Malattie Infettive - che sono la polmonite grave, le miocarditi, le endocarditi, le encefaliti, sono tutte condizioni che si sviluppano nel paziente fragile ma anche nel giovane predisposto il cui sistema immunitario non è stato educato attraverso la vaccinazione. Il vero scopo della vaccinazione è questo: educare il sistema immunitario al nuovo antigene in arrivo e quindi preparare la risposta».

Al di là di tutte le tematiche “vax” e “no vax”, vaccinarsi è importante non solo per evitare l’infezione: «Se facciamo correttamente la vaccinazione, possiamo infettarci lo stesso, ma la probabilità della malattia grave e che ci siano complicanze, si riducono nettamente – osserva Piconi -. Scopo della vaccinazione è proprio questo. Ma il nostro lavoro di sensibilizzazione è diventato davvero un lavoro estremamente complicato non solo per noi ospedalieri, ma anche per i medici di medicina generale che fanno uno sforzo incredibile per vaccinare i loro assistiti, ma la reticenza della popolazione nell’accettare il vaccino è una cosa che io noto quotidianamente nella mia attività ambulatoriale. Ma non solo per l’influenza, in generale per i vaccini».

I numeri

Per fortuna la vaccinazione nel lecchese è andata bene: siamo al 22 per cento. Uno dei dati migliori della Lombardia: «L’overbooking del Pronto Soccorso si vede e si sente, ma la recezione alle spalle del Ps permette di smaltirlo. Si lavora sul filo del rasoio, non è come lavorare in un periodo di quiete, ma, con lo sforzo di tutti, riusciamo a reggere».

Riflettere, per la prossima stagione influenzale, sull’opportunità di vaccinarsi, avrebbe degli indubbi vantaggi: «La malattia influenzale è una malattia che debilita. Anche recuperare quelle tre giornate di letto obbligato dove non hai neanche la forza di muoverti e di mangiare, ci si mette un po’. E soprattutto quando facciamo la malattia per via “naturale”, rimaniamo “distributori di virus” per più tempo, rispetto ai vaccinati. Ciò significa che siamo in forma, facciamo la vita di tutti i giorni, ma infettiamo. Sarebbe buona norma la mascherina chirurgica in convalescenza, per evitare, soprattutto in contesti pubblici e di grande socialità, di diffondere il virus. L’abbiamo imparata dal Covid e pertanto potremmo anche usarla, no?».

L’appello è dunque a vaccinarsi. Anche per i bambini, non solo per i “fragili” e per gli anziani: «Comprensibile lo stato di apprensione dei genitori nel vaccinare i bambini. Però in realtà il gioco è proprio istruire il sistema immunitario nei confronti dei diversi antigeni. In più, il sistema immunitario meglio tollera gli stimoli dei vaccini. E gli effetti collaterali sono conosciuti e ben gestibili. Soprattutto i bambini fragili non c’è da discutere sull’utilità di vaccinarli».

HotSpot infettivologico a Calolzio

Regione Lombardia ha creato gli HotSpot Infettivologici, ovvero delle strutture di riferimento che possano liberare i Pronto Soccorso dagli assalti di questi giorni per questa tipologia di malattie. Per quanto riguarda la Asst di Lecco l’HotSpot per l’influenza è attivo nella Casa di Comunità di Calolzio. Operativa dalle ore 20 alle 24, 7 giorni su 7, attraverso il numero 116117 (quello della guardia medica), gestito da Areu (la stessa che gestisce i soccorsi urgenti), l’HotSpot di Calolziocorte non è un’attività ad accesso diretto: i medici di continuità assistenziale devono prima valutare telefonicamente la necessità di indirizzare l’assistito (cittadini dai 6 anni in su con sindromi respiratorie) presso l’HotSpot più vicino. Gli ambulatori HotSpot sono dotati di dispositivi diagnostici avanzati, inclusi tamponi nasofaringei per il rilevamento di virus influenzali, Covid e Streptococco Beta Emolitico Gruppo A.

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