Pescarenico: scoppio misterioso nel sottotetto, un uomo in rianimazione

Prima un grande “botto”, poi delle esplosioni più piccole, come se stessero scoppiando tanti fuochi d’artificio insieme, come a Capodanno insomma. E, contemporaneamente le fiamme. Alte, altissime, per qualche minuto. Il tutto nel sottotetto di una palazzina di Pescarenico a due passi dal carcere, in via Borromeo 11. Il tutto è avvenuto tra le 13,30 e le 14 di giovedì. È stato accompagnato in codice rosso in ospedale al Manzoni, un uomo, per ustioni diffuse sulla gamba destra e all’emitorace destro. Quando è salito in ambulanza era seduto, sveglio, collaborante, ma poi è giunta la notizia che il malcapitato è ricoverato in Rianimazione, in prognosi riservata. Sul posto un grande dispiegamento di forze.

Cinque squadre dei Vigili del Fuoco (intervenuti con una Aps autobotte, un’autoscala, un carro aria e il mezzo del funzionario), l’ambulanza di Areu e i Carabinieri del vicino comando provinciale, compreso il colonnello Nicola Melidonis, nuovo comandante provinciale, con una forte aliquota di militari. Nell’appartamento che si trova immediatamente sotto il sotto tetto bruciato, vive una famiglia di origini albanesi.

Gli inquirenti dovranno cercare di capire perché sia scoppiato l’incendio e cosa fossero quei “botti” che sono stati uditi non solo dal proprietario, ma da tutti i vicini della zona. Una residente del civico 9, infatti, dichiara: «Sono uscita prima per la grossa esplosione che si è sentita distintamente e poi per le tante altre piccole esplosioni. Sembrava l’ultimo dell’anno».

Ipotesi ne sono state fatte tante, dalla caldaia esplosa, a un qualche materiale esplodente che è sfuggito dal controllo del ferito (che era nel sottotetto al momento dell’incendio, come ci è stato raccontato dagli stessi Vigili del Fuoco), oppure da una bombola del gas che ha ceduto. Infatti a un certo punto, al termine dell’intervento, è stata portata a terra dai Vigili del Fuoco una bombola del gas tutta annerita e apparentemente bucata. Ma cosa possa essere successo lo potrà spiegare solamente il ferito. Un Vigile del Fuoco, lasciando la zona d’intervento, ha esclamato: «Quando starà bene, il signore ci dovrà spiegare parecchie cose». Fatto sta che l’incendio è stato dichiarato “sotto controllo” solamente dopo le 16 quando i Vigili del Fuoco hanno provveduto alle opere di rifinitura e messa in sicurezza delle parti coinvolte. Evacuate le famiglie del secondo piano dell’edificio il cui tetto, d’altronde, non esiste più.

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