Cronaca / Lecco città
Lunedì 29 Agosto 2022
Pericolo fulmini in montagna. «Il lago aumenta le probabilità»
Il caso Lecco e Como tra le province più colpite: «Colpa dell’orografia». Gli esperti: «Se si viene sorpresi da temporali, meglio rannicchiarsi a terra»
Attenzione ai fulmini in alta montagna, soprattutto sui monti che si affacciano sopra al nostro lago.
Secondo il Sistema di rilevamento fulmini Météorage, il lago di Como è il luogo in Italia dove si cadono più spesso le scariche elettriche atmosferiche. Più precisamente, Lecco e Como sono le due province che hanno visto cadere più fulmini nei primi sei mesi del 2022 e in tutto il 2021.
«È così per una questione orografica – spiega Lorenzo Danieli, esperto di Meteo Expert, già centro Epson - la nostra fascia prealpina è la prima barriera contro la quale si scontra l’umidità. Nelle Alpi interne, per esempio sulle Orobie, le nubi arrivano più spesso scariche. Mentre in pianura i rovesci sono meno frequenti. Sul Po piovono 700 millimetri di acqua all’anno, a Milano circa mille, a Como città 1.400 e sul Monte Generoso oltre 2mila».
Dunque l’equivalenza è: più rovesci uguale più fulmini.
A proposito di fulmini, la recente morte di due escursionisti colpiti in montagna ha evidenziato la pericolosità di questi fenomeni atmosferici: i più temibili dopo le piene improvvise e le alluvioni.
«Occorre però intanto dire che la probabilità di essere colpiti da un fulmine è piuttosto scarsa – osserva Massimo Caccia, fisico che insegna all’università dell’Insubria – una su 700mila all’anno negli Stati Uniti. La densità di fulmini per metro quadrato che si manifesta in un temporale è bassissima. È però vero che la probabilità sale in maniera esponenziale se una persona nel bel mezzo di un temporale, soprattutto in alta quota, resta accanto ad un canale conduttivo. I fulmini infatti scoccano quando l’isolamento di un campo elettrico molto forte viene rotto dall’apertura di un canale dove la corrente può scorrere. Fanno da parafulmine tutti gli oggetti a punta molti alti. Alberi isolati, lampioni, antenne, sono ottimi canali di scarico per la corrente. Quindi è bene stare lontani da questi possibili parafulmini. Noi stessi possiamo fungere da parafulmini, anche se la nostra statura non è tale da interessare così tanto i fulmini».
Di qui il suggerimento di rannicchiarsi a terra in alta montagna mentre cadono i fulmini con la testa tra le gambe. «Non guasta, ma direi che bisogna fare ancor più attenzione all’acqua – dice Caccia – perché conduce la corrente, e quindi è meglio eviterei di fare il bagno nel lago mentre sono in arrivo dei fulmini».
Ecco altri consigli. Mentre imperversa un temporale non bisogna maneggiare oggetti metallici, lavorare o giocare in terreni aperti, usare apparecchiature elettriche. Se ci si trova all’interno di un’auto, la corrente avvolge la scocca e viene dispersa a terra senza far male ai passeggeri, a condizione che finestrini e sportelli siano chiusi. Le scarpe di gomma non danno protezione, gli ombrelli aumentano il rischio. Tornando alla montagna, in caso di maltempo conviene non rischiare e raggiungere in fretta un luogo chiuso.
«Sul web si legge anche che le biciclette elettriche, usate dagli escursionisti di recente fulminati sui monti, possono fare da conduttore – dice Caccia – ma mi sembrano tesi piuttosto ardite a cui non presterei ascolto».
Circa il 10% delle persone colpite da un fulmine muore, mentre il 70% subisce gravi effetti a lungo termine.
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