Perdite idriche, Lecco è il capoluogo peggiore della Lombardia

Ogni giorno vengono immessi 425 litri d’acqua pro capite. Di questi, il 44,9%, va perso

Lecco è il capoluogo di provincia con le maggiori perdite idriche in tutta la Lombardia. Ogni giorno, nella rete idrica che si sviluppa all’ombra del Resegone vengono immessi 425 litri d’acqua pro capite. Di questi, il 44,9%, ovvero 191 litri pro capite, va perso.

A decretarlo è l’elaborazione condotta su dati Istat dall’ufficio studi della Cgia di Mestre. Nel dettaglio, Lecco si trova al 36esimo posto nella classifica dei capoluoghi di provincia italiani con maggiori perdite idriche. Subito dietro c’è Sondrio, dove ogni giorno viene disperso il 44,3% di quanto immesso in rete, ovvero 178 litri pro capite su 401. Decisamente migliore la situazione nelle altre province limitrofe, tutte collocate nelle ultime posizioni di questa particolare classifica. Bergamo è 77esima con una perdita idrica giornaliera del 25,8%, ovvero di 89 litri pro capite su 345. Monza, invece, registra un tasso di dispersione pari solo all’11% collocandosi al 107esimo posto.

Ancora meglio fa Como, la provincia più virtuosa d’Italia sul fronte delle perdite idriche. Dall’altro lato del lago, infatti, si perdono solo 28 litri pro capite su 307, ovvero il 9,2% di quanto viene immesso ogni giorno nella rete idrica. In generale, l’analisi dell’ufficio studi della Cgia di Mestre evidenzia un forte divario territoriale tra nord e sud. La città con le maggiori perdite idriche è Potenza (71,0%), seguita da Chieti (70,4%) e L’Aquila (68,9%). Le cinque regioni più “sprecone” sono Basilicata (65,5%), Abruzzo (62,5%), Molise (53,9%), Sardegna (52,8%) e Sicilia (51,6%). Dati che contrastano duramente con la situazione emergenziale in cui versano da tempo diverse regioni del meridione, dove non piove dallo scorso inverno. Secondo gli esperti della Cgia “la dispersione è riconducibile a più fattori: rotture presenti nelle condotte; età avanzata degli impianti; aspetti amministrativi dovuti a errori di misurazione dei contatori; usi non autorizzati, ovvero allacci abusivi; presenza di fontanili nei centri urbani, soprattutto nelle zone di montagna”. In questo quadro, gli esperti sottolineano l’importanza di investire al meglio i 5.3 miliardi, tra fondi Pnrr e ministeriali, stanziati per “la realizzazione di nuove infrastrutture idriche primarie; la riparazione, la digitalizzazione e il monitoraggio integrato delle reti idriche; il potenziamento e l’ammodernamento del sistema irriguo nel settore agricolo e la depurazione delle acque reflue da riutilizzare in agricoltura e nel settore produttivo”.

Proprio su questo è impegnata da tempo Lario Reti Holding, la società che gestisce il servizio idrico in provincia di Lecco. Come spiegato durante l’ultimo consiglio provinciale, nell’ultimo biennio le perdite dalle reti di acquedotto si sono ridotte del 6% annuo. Nei prossimi anni, inoltre, saranno portati avanti sia la riqualificazione delle reti di distribuzione dell’acqua sia la sostituzione dei contatori d’utenza, la cui età media nel nostro territorio risulta particolarmente elevata. La spesa prevista per questo insieme di interventi è di circa 8.5 milioni di euro all’anno per il biennio 2024 – 2025 e di circa 6.5 milioni di euro all’anno per il quadriennio 2026 – 2029.

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