Perde il bimbo alla 34esima settimana, disposta l’autopsia sul feto

È stata disposta l’autopsia del bimbo giunto alla 34esima settimana morto lunedì notte al Manzoni di Lecco, per cause ancora tutte da stabilire. Un atto dovuto, come pure l’esame della placenta. Ma nulla di ufficiale trapela dall’Asst di Lecco che dovrebbe intervenire sul caso quando avrà acquisito tutti gli elementi di giudizio necessari, ovvero settimana prossima. Si sa solamente che, all’arrivo della signora al Mandic e valutate le sue condizioni, è stato avviato il protocollo che prevede l’invio al Manzoni della gestante in casi del genere. Il motivo del contendere è se l’assenza del Punto Nascite e dunque di una chirurgia ostetrica d’urgenza abbia avuto un ruolo, negativo, nel terribile esito dell’episodio oppure se è stata ininfluente nel caso specifico. Più in generale, ci si chiede se l’assenza del Punto Nascite possa essere compatibile con l’assenza anche di una chirurgia ostetrica d’emergenza. Ovvero se, assodato che il Punto Nascite non aveva più i “numeri” per restare aperto, privarsi degli specialisti (ginecologi) che possano intervenire al Mandic in casi del genere sia pericoloso per le gestanti e i nascituri. Intanto la polemica ha fatto un passo avanti politico.

Ieri Gianmario Fragomeli, consigliere regionale del PD, e la responsabile provinciale sanità Milena Mucci sono intervenuti per “Esprimere la nostra più sincera vicinanza alla famiglia”. Ma anche per fare il punto sul livello di cura garantito alle donne in dolce attesa nel meratese: “Si tratta di una vicenda che ci addolora e preoccupa. Per tutti deve essere un campanello d’allarme che, in attesa delle verifiche su quanto realmente accaduto, deve spingerci ad approfondire la gestione delle emergenze al Mandic, che rischia, altrimenti, di non essere più in grado di svolgere la funzione di ospedale di primo livello. La chiusura di diversi reparti, tra cui quello di ostetricia, che non rispondeva più ai requisiti previsti per il numero ridotto di parti, rischia di mettere in seria difficoltà il pronto soccorso che non può più contare sull’appoggio dei diversi specialisti”.

Neanche Fragomeli, insomma, vuole più tornare sulla chiusura del Punto Nascite, data per ineluttabile. Ma le emergenze meritano una considerazione supplettiva anche, propone il Pd, attraverso un tavolo di lavoro aperto ai sindaci e non solo del territorio meratese: “La necessità è quella di garantire interventi rapidi e sicuri per le emergenze, consci delle criticità di risorse professionali che caratterizzano il periodo sia per l’Asst di Lecco che per tutta la sanità nazionale. L’occasione per pensare una riorganizzazione che porti a garantire questo, è l’aggiornamento del Poas (Piano di organizzazione aziendale strategico) a cui sta lavorando la direzione dell’Asst. Il nuovo Piano dovrà prevedere un focus sulla riorganizzazione del Mandic in grado di garantire accessi sicuri ai 120 mila cittadini del suo bacino. Per meglio rispondere alle esigenze del territorio è necessario un tavolo di lavoro aperto ai rappresentanti delle istituzioni locali. Da parte nostra c’è la disponibilità a dare il nostro contributo”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA