Per i pendolari sulla tratta
Tirano-Sondrio-Lecco-Milano
un inizio di settimana da incubo
Di prima mattina, una sassaiola tra la stazione di Carnate-Usmate e quella di Arcore, entrambe in Brianza, ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per ripristinare una situazione di normalità in questo tratto ferroviario
Inizio di settimana da incubo per pendolari e viaggiatori della linea Tirano-Sondrio-Lecco-Milano. Di prima mattina, una sassaiola tra la stazione di Carnate-Usmate e quella di Arcore, entrambe in Brianza, ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per ripristinare una situazione di normalità in questo tratto ferroviario.
Le conseguenze, tuttavia, non si sono fatte attendere. Come spiegato da Trenord – che ha dovuto emanare per l’ennesimo giorno consecutivo, il bollino rosso da «grave criticità» – la circolazione è rimasta sospesa per quasi due ore nel tratto interessato (a causa, appunto, di «persone non autorizzate che camminavano lungo la sede ferroviaria»), con ritardi anche superiori agli 80 minuti, cancellazioni e limitazioni del servizio. Pesanti le ripercussioni sulle corse da e per la nostra provincia. Per dire, il RegioExpress 2813 delle 5.30 da Sondrio è giunto a Milano alle 8.38, ossia 58 minuti dopo il previsto, mentre il successivo 2815 ha terminato la corsa in Centrale con 53 minuti di ritardo.
Il diretto 2821, invece, ha iniziato a circolare soltanto dalla città e non da Tirano, come previsto, perché il treno corrispondente proveniente dal capoluogo di regione (ovvero il 2812 delle 6.20) ha accumulato la bellezza di 89 minuti di ritardo. Comprensibile lo smarrimento – per non dire sbigottimento – dei molti passeggeri a bordo, fatti scendere nella stazione di piazzale Bertacchi in attesa di un successivo convoglio: tra loro, una scolaresca e diversi turisti stranieri. Oltre il danno di un’ora e mezza di rallentamenti, dunque, anche la beffa della fine corsa prima del capolinea.
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