Cronaca / Lecco città
Giovedì 26 Marzo 2020
“Peo” ha perso la battaglia
Ballabio, il suo luogo del cuore
Paese in lutto Giampiero Mazzoli aveva 78 anni, è morto a Gravedona
Da tempo viveva allo Sporting, l’affettuoso ricordo del titolare e della figlia
Se ne è andato l’altra sera all’ospedale di Gravedona Giampiero Mazzoli, 78 anni, per complicanze subentrate a seguito del coronavirus che hanno peggiorato le sue già precarie condizioni di salute. r
Mazzoli, che conoscevano tutti con il soprannome di “Peo”, viveva a Ballabio da oltre vent’anni in una stanza dell’hotel ristorante “Sporting”, di Ballabio Superiore. Prima con la mamma, quando lei è scomparsa, Peo, rimasto senza parenti, ha voluto continuare a vivere a Ballabio prendendo anche la residenza in questo Comune.
In molti ricordano quell’anziano dal carattere gioviale, anche se la maggior parte non sapeva nemmeno come si chiamasse. Per tutti era “Peo” e basta.
Luca Tagliaferri, titolare dello Sporting, lo ricorda con belle parole: «Aveva le sue abitudini, viveva, diciamo, da “pensionato” e ormai lo conoscevano tutti e lui parlava sempre con tutti, felice di abitare qui».
Tagliaferri è anche il, come si dice in termini tecnici, “procuratore generale” del defunto, cioè adesso amministrerà i suoi beni. «Peo non aveva parenti», dice sempre Tagliaferri che, con la sua famiglia, piange una persona che ormai era letteralmente di casa allo “Sporting”. Lo ricorda con affetto anche la figlia del titolare dell’hotel, Maddalena, con la voce rotta dalla commozione: «Peo è morto di malattia - ci dice -, non mi interessa sapere altro, se non dire che era una persona squisita che non c’è più. Ci mancherà tanto».
Adesso, come prevede la legge, scatta la quarantena: «Per ora questa disposizione riguarda solo me, non il personale o i parenti - spiega Luca Tagliaferri -, in quanto sono io quello che ha avuto i contatti più ravvicinati con Peo. Sto chiuso in casa ed aspetto sperando in tempi migliori». Infine, l’albergatore auspica: «Era desiderio di Peo essere seppellito al cimitero di Ballabio. Speriamo, anche se in questo periodo di epidemia non possono essere svolti funerali, la sua volontà sia rispettata e mi sto muovendo in questo senso. Voleva riposare nella nostra Ballabio».
La notizia ha scosso la comunità ballabiese, che ancora è sconvolta per altri due recenti lutti per coronavirus: la morte, a poca distanza di giorni, dei coniugi Luisa e Maurilio Locatelli, i genitori dell’ex comandante della polizia locale b, a sua volta affetto da coronavirus e ricoverato a Gravedona in osservazione. .
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