Cronaca / Lecco città
Martedì 08 Dicembre 2015
Paritarie, scampato il pericolo
La Regione non taglierà i soldi
La decisione La marcia indietro dopo l’annuncio di decurtare il 50%
Alle scuole lecchesi garantiti i 440 mila euro annui. «Ruolo insostituibile»
Nessun taglio ai finanziamenti regionali per le scuole materne paritarie. La Regione ha deciso di confermare gli 8 milioni di euro di finanziamento per i 150 mila bambini dai 3 ai 6 anni, che frequentano le materne paritarie. Non un lusso ma una scelta spesso obbligata visto che le materne statali sono poche e non c’è posto per tutti. Inoltre aprire una nuova scuola materna statale è una vera e propria impresa, considerati i costi.
In provincia sono 6.300 i bambini iscritti alle 98 paritarie distribuite sul territorio. In città sono 1.075 i bambini che frequentano le 16 paritarie, un numero elevato se confrontato ai 5 asili statali con 460 scritti complessivi. Il contributo medio annuo da parte di Regione, per le scuole del Lecchese si aggira sui 440 mila euro, pari a 70 euro annui per bambino.
Nelle scorse settimane era stata annunciata una decurtazione del 50% , passando da 8 a 4 milioni di euro, come deciso dalla VII commissione regionale nel bilancio di previsione per il biennio dal 2016 al 2018. Decisione che immediatamente aveva raccolto tante critiche da parte dei presidenti della Fism, la federazione delle scuole materne, che ribadivano l’importanza del servizio paritario in quanto va a compensare le carenze di quello statale. Giampiero Redaelli presidente della Fism Lombardia e della Fism della provincia di Lecco, è stato impegnato in prima persona. «L’assessore regionale all’istruzione Valentina Aprea si è impegnata per confermare il contributo e così è stato - dice Redaelli -. Le scuole paritarie hanno un ruolo insostituibile. Ringraziamo per aver confermato gli 8 milioni di euro di contributo, e rimane comunque scontato che Fism Lombardia non cesserà di operare per ottenere un contributo da parte di Regione, che sia più congruo al servizio che viene erogato dalle scuole paritarie». I rappresentanti Fism hanno anche chiesto di prevedere «un contributo specifico per i bambini con disabilità certificata accolti nelle scuole dell’infanzia paritaria - prosegue Redaelli -. Ad oggi infatti non viene erogato da parte di Regione nessun sostegno economico per il loro inserimento nelle scuole dell’infanzia paritarie».
Sono 150 i dipendenti
Attorno agli asili paritari del capoluogo c’è una forza lavoro di 150 persone, e le strutture sono dislocate soprattutto nei rioni. A Castello c’è l’asilo Pozzi, a Laorca l’asilo Barone, alla Bonacina la materna Piloni, a Rancio l’asilo Mazzucconi, a Germanedo l’asilo “Monumento ai caduti” e l’asilo Bonaiti.
A Chiuso è attivo l’asilo Locatelli, a Maggianico la materna San Giuseppe, a San Giovanni l’asilo Dell’Era-Aldé, ad Acquate la materna don Nava, ad Olate c’è l’asilo di Maria Ausiliatrice, a Belledo l’asilo Fiocchi che a fine giugno chiuderà i battenti.A Pescarenico c’è l’asilo Corti. In centro città ci sono l’asilo Nava, la materna del collegio arcivescovile Volta e l’asilo Papa Giovanni XXIII
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