Cronaca / Lecco città
Martedì 05 Marzo 2019
Parcheggi all’ospedale
«Le auto dei dipendenti
restano senza posto»
DifficoltàIl segretario Uil-Fpl. «Con via Nassirya
il problema non è stato risolto, rimane il disagio »
La proposta: «Consentire il posteggio nei corridoi»
Massimo Coppia, segretario della Uil Fpl del Lario, che riunisce anche i dipendenti della sanità lecchese, scende in campo per difendere il diritto dei lavoratori a venire al lavoro senza essere già “stressati” dalla ricerca di un parcheggio che non c’è, o è difficile da trovare.
Direzione ospedaliera
Coppia spiega: «Con l’avvento del parcheggio di via Nassirya non è cambiato molto – premette – i lavoratori dell’ospedale Manzoni vanno al lavoro già stressati perché nel parcheggio interno riservato ai dipendenti non c’è l’auspicato ricambio del personale che segue i turni. Abbiamo inoltrato alla direzione ospedaliera una serie di proposte. I tagli nella sanità sono numerosi, gli orari di lavoro sempre più gravosi, il ricambio di medici e infermieri non è immediato: almeno diamo modo a chi viene a lavorare di farlo con la sicurezza di non dover metterci mezz’ora in più ogni turno di lavoro solo per trovare il parcheggio». Coppia non ha solo lamentele da fare, ma anche proposte da sottoporre alla nuova direzione amministrativa e sanitaria: «Vorremmo che l’ospedale Manzoni prendesse in considerazione la possibilità, relativamente al parcheggio dipendenti, di poter fare posteggiare le auto anche nei corridoi laterali, laddove non vadano a intralciare le chiusure delle porte tagliafuoco, naturalmente. Secondo noi è fattibile, anche perché nel parcheggio clienti è una pratica in uso da sempre».
Autorizzazioni
Facciamo notare a Coppia, però, che potrebbe trattarsi di un problema di sicurezza e di autorizzazioni: «Allora dovrebbero far sparire le auto dell’utenza anche dal parcheggio al piano zero. Non ha senso vietarlo a noi e non controllare sopra». Strano perché se non c’è posto, il parcheggio utenti non rilascia il biglietto a chi vuole entrare. La spiegazione è però semplice: la gente invece di parcheggiare negli stalli vuoti in fondo al parcheggio, preferisce posteggiare in sosta vietata a ridosso degli ascensori. Anche perché, come abbiamo verificato, non sarebbe possibile nemmeno chiamare il carro attrezzi per eventuali rimozioni: è troppo basso il tetto per un mezzo del genere.
Ma Coppia, giustamente, pensa ai “suoi” dipendenti: «Il problema è recuperare circa 50-60 posti nei corselli laterali. Gli altri si troverebbero nella zona del Pronto soccorso, sul prato dietro, per una quarantina circa. E un’altra quarantina in via Filanda, nella zona dei nostri magazzini aziendali». In totale dai 120-140 posti, a seconda delle disponibilità. Coppia assicura di aver verificato la fattibilità pratica del suo “progetto”: «Secondo noi si può tranquillamente fare. Spero che la direzione sanitaria di Asst, appena rinnovata, ci venga incontro e dia seguito alle nostre proposte».
Anche se, per citare una dichiarazione dell’ex direttore generale Stefano Manfredi, “non esiste un diritto al parcheggio” da parte dei lavoratori. Ma ha ragione anche Coppia nel sostenere che non cominciare il lavoro con un diavolo per capello, soprattutto per chi si occupa della nostra salute, sarebbe del tutto auspicabile.
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