Operazione Karpanthos, le condanne chieste per i lecchesi coinvolti

Chiesti dodici anni per Claudio Gentile, otto per Beniamino Bianco e Giuseppina Trovato, quattro per Danilo Monti. Sono queste le richieste avanzate nelle scorse settimane dal pm Valeria Calcagno nell’ambito del processo con rito abbreviato per l’inchiesta Karpanthos. La sentenza è prevista a inizio marzo

Lecco

Chiesti dodici anni per Claudio Gentile, otto per Beniamino Bianco e Giuseppina Trovato, quattro per Danilo Monti. Sono queste le richieste avanzate nelle scorse settimane dal pm Valeria Calcagno nell’ambito del processo con rito abbreviato per l’inchiesta Karpanthos. La sentenza è prevista a inizio marzo.

Il blitz era scattato a settembre del 2023 nei confronti di 52 persone, di cui 38 portate in carcere, 6 poste ai domiciliari e 8 con l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria.

L’indagine aveva permesso di documentare l’esistenza della cosca di ‘ndrangheta “Carpino” di Petronà, coinvolta negli anni duemila in una sanguinosa faida, operante nella presila catanzarese e con ramificazioni in Liguria e Lombardia.

Gravi le accuse rivolte ai lecchesi. Claudio Gentile è stato considerato un soggetto parte del gruppo criminale di Cerva, contiguo a quello dei Carpino di Petronà che si muoveva costantemente tra la Provincia di Lecco e Calabria, con lo scopo di incontrare i sodali del gruppo di Cerva. Inoltre si occupava del sostentamento economico di Giuseppina Trovato durante la detenzione carceraria del suo compagno dell’epoca, Monti.

Gli inquirenti sostengono inoltre che sia stata proprio la galbiatese, nipote del super boss a fare pressioni affinchè il suo ex compagno con cui ha avuto una figlia, non diventasse un collaboratore di giustizia. E attraverso dei pizzini, che scriveva su fazzoletti di carta, veicolava i messaggi di Danilo Monti fuori dal carcere. Per la donna era scattati i domiciliari.

Per Beniamino Bianco l’accusa è di concorso esterno in associazione mafiosa, per essersi adoperato a favore degli associati della cosca Carpino e del gruppo dei Cervesi procurando a diversi di loro, tra cui Claudio Gentile, un’assunzione in Silea. Fino a quando l’azienda non lo ha allontanato di netto.

Risultano nati a Lecco, anche se residenti in Calabria anche altri tre imputati: Luca Costantino, 49 anni di Cerva (richiesta di condanna a 10 anni e 8 mesi), Giuseppe Rocca, 61 anni di Petronà (chiesti 20 anni - la pena più alta, ritenuto essere membro di un organizzazione dedita al narcotraffico che agiva in collaborazione con i Carpino) e Lidio Elia, 40 anni di Cerva (chiesti 18 anni). Questi ultimi due sono accusati di essere membri dell’associazione criminale.

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