Olimpiadi 2026: Lecco protagonista fra cultura e ricerca

Mancano meno di cinquecento giorni all’apertura dei Giochi invernali di Milano-Cortina. Le iniziative lecchesi dal Politecnico ai bandi regionali

Mancano 474 giorni all’avvio dei giochi olimpici di Milano-Cortina 2026. I preparativi sono ormai in pieno svolgimento e coinvolgono sempre più anche il territorio lecchese, anello di congiunzione tra due delle principali sedi delle gare, ovvero Milano e la Valtellina. La centralità del Lecchese in questo quadro va ben oltre la dimensione infrastrutturale, benché in diverse zone della provincia siano in corso cantieri su strade e ferrovie per centinaia di milioni di euro.

All’ombra del Resegone c’è in primo luogo un campus, quello del Politecnico di Milano, che, come ricordato dalla rettrice Donatella Sciuto nel discorso per l’inaugurazione dell’anno accademico, rappresenta un vero polo di eccellenza per lo sport. Questo status è frutto tanto della lungimiranza di chi ha creduto fin da subito nel progetto del polo lecchese del politecnico quanto dell’impegno costante e quotidiano di tutti quei ricercatori atti vi presso il laboratorio Human performance lab e il lab e4sport. Nel primo laboratorio si svolgono diverse attività legate alla riabilitazione e alla valutazione della performance sportive e dell’ergonomia delle protesi. Nel secondo centro di ricerca, invece, si testano i materiali e si progettano nuovi prototipi grazie alla messa a sistema delle competenze di diversi dipartimenti.

Entro la fine dell’anno olimpico, inoltre, in via Ghislanzoni, ovvero di fianco al campus dovrebbe sorgere il “Living lab”, dove verranno progettate e sviluppate soluzioni per l’allenamento, il potenziamento, la vita attiva e la riabilitazione delle persone. Quello della ricerca scientifica e tecnica, però, non è l’unico ambito in cui il territorio lecchese assumerà una sempre maggiore centralità grazie ai giochi olimpici.

Valorizzazione

Si pensi, per esempio, al vasto e ricco patrimonio culturale di cui gode il nostro territorio, già oggi meta di migliaia di visitatori, la maggior parte dei quali stranieri. Su questo fronte l’iniziativa più importante è “Olimpiadi per la cultura”, un bando di regione Lombardia già rilanciato anche da Camera di commercio Como-Lecco sul suo sito internet. Nel dettaglio, l’iniziativa di regione mira a valorizzare e sostenere progetti da un lato legati alle Olimpiadi e dall’altro in grado di promuovere il patrimonio culturale, le tradizioni e le identità culturali del territorio lombardo.

Possono presentare domanda di contributo amministrazioni pubbliche, enti, associazioni, fondazioni e altri soggetti senza scopo di lucro con esperienza in ambito culturale. Il costo complessivo minimo delle proposte è di 100mila euro. È indubbio però che la grande incognita sul fronte del patrimonio culturale lecchese è il possibile inserimento di San Pietro al Monte tra i patrimoni dell’umanità dell’Unesco, uno scenario che, se mai dovesse concretizzarsi, avrebbe ricadute a cascata sull’intero territorio.

Strettamente legata a tutto ciò è la sfida che attende il settore turistico e alberghiero lecchese, chiamato ad accogliere tanto atleti e addetti ai lavori durante i giochi quanto un flusso di turisti che, anche dopo le Olimpiadi, subirà con ogni probabilità un ulteriore importante incremento. Nei prossimi mesi si capirà se, per quanto riguarda per lo meno il capoluogo, le diverse ipotesi per la costruzione di nuove strutture ricettive si concretizzeranno oppure rimarranno solo sulla carta.

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