Nuovo pronto soccorso, spesi 6 milioni per una struttura ancora vuota

Era il 3 maggio del 2021 quando l’allora direttore generale dell’Asst di Lecco Paolo Favini inaugurava il nuovo parcheggio esterno del Pronto Soccorso di Lecco. Era il primo atto, propedeutico allo spostamento dal recinto interno del parcheggio allora esistente per il PS, della costruzione della nuova ala del Pronto Soccorso (che sarebbe iniziata solo il 15 marzo del 2022). Sembrava questione di pochi mesi, un anno al massimo. Ne sono passati quattro e ancora la nuova ala, pronta e già inaugurata, manca delle necessarie autorizzazioni per poter operare. E dire che chi ci lavora al Ps, non ne può più. Lavora in condizioni disagiate. A costante rischio di burn-out. E il fatto che la situazione non sia dissimile da altri ospedali lombardi, viste le difficoltà incontrate dalla medicina di emergenza-urgenza, non consola nessuno. La nuova ala, se non altro, consentirebbe di avere una nuova Tac, che finalmente sarebbe dedicata solo al Ps e non condivisa con tutto l’ospedale, una nuova astanteria per chi resta in osservazione, più privacy per i pazienti, più efficienza e comodità per gli operatori, più tecnologia... Eppure, a dispetto dell’inaugurazione ufficiale, alla presenza di tutte le autorità, tenutasi il 22 dicembre 2023, la nuova ala di questo settore così importante e delicato dell’ospedale Manzoni di Lecco, non è ancora aperto. Forse (di dichiarazioni ufficiali non ce ne sono ancora), si aprirà a febbraio 2025.

La segretaria provinciale di Azione Eleonora Lavelli non ha dubbi: “La realizzazione della nuova ala del pronto soccorso di Lecco merita la massima attenzione. Comunicazioni ufficiali sulle ragioni dei ritardi nel collaudare un’opera inaugurata oltre un anno fa non ne abbiamo viste e, come direttivo provinciale di Azione, chiediamo un riscontro puntuale in proposito. La normativa sugli appalti pubblici, benché complessa, offre delle tutele e penali in caso di ritardi e variazioni; strumenti che possono essere usati con criterio in situazioni rilevanti come questa”.

Ma Lavelli conclude: “Confidiamo, in ogni modo, che le tempistiche di apertura del reparto illustrate da Asst Lecco vengano finalmente rispettate e che un servizio fondamentale come il trattamento delle urgenze possa portare un miglioramento per i cittadini e nei servizi offerti. Naturalmente, perché ciò avvenga serve introdurre del personale sanitario e amministrativo. Anche su questa partita speriamo di avere maggiori indicazioni. Di scatole vuote in Lombardia ne stiamo costruendo troppe”.

L’unica cosa sicura è che con i 3,5 milioni di euro stanziati per i lavori, compresa la progettazione esecutiva, non si è ancora riuscito ad aprire questo settore dalla superficie complessiva di circa 1345 metri quadri. Senza contare gli altri soldi spesi: le apparecchiature elettromedicali sono state finanziate con 2.671.600 euro, iva inclusa dei quali ben 903.000 per la nuova Tac a 128 strati, una vera e propria “Ferrari” nel settore delle tomografie assiali computerizzate.

Insomma più di 6 milioni di euro spesi per lavori che, per ora, non sono ancora terminati. O, meglio, i lavori sembrano essere tutti completati, ma le scartoffie non sono ancora tutte firmate. E così dal 15 marzo 2022 a oggi, invece di finire ad agosto 2022 (com’era stato annunciato allora), si arriverà al 2025. Forse a febbraio. Forse più in là.

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