Nuovo albergo in piazza Diaz: «Cambieremo volto alla porta della città»

Uno dei prossimi alberghi della nostra città sorgerà in piazza Diaz, proprio davanti al Comune, vicino alla sede della Provincia ed a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Un luogo, quest’ultimo, che non è certo una straordinaria cartolina di presentazione per la nostra città.

Di questa nuova realtà, progettata dagli architetti Umberto, Alessandro e Carlo Gerosa in collaborazione con lo studio Nova-Molteni di Galbiate, parliamo con l’architetto Umberto Gerosa. L’aspetto più interessante, infatti, è che in questo caso non si parla solamente della costruzione di un nuovo albergo, ma della rigenerazione di un’intera area urbana: «Ricevuto l’incarico da parte della proprietà, dell’edificio dismesso in piazza Diaz, si è subito pensato al contesto particolare e alla ricaduta che questo intervento avrebbe potuto avere sull’ambito circostante. Il progetto, nel suo complesso, è stato individuato come intervento di rigenerazione urbana, che significa interpretare tutte le possibili potenzialità intrinseche a un edificio o a un’area. Si è subito pensato all’attuale situazione della piazza Diaz, spazio anonimo non definito, oggetto di funzioni occasionali e alla vicina stazione ferroviaria come possibile “porta della citta”, ma attualmente in uno stato di degrado rappresentativo e funzionale. Il progetto ha cominciato a svilupparsi su questi temi e sul fatto che nella zona sono presenti gli edifici istituzionali della città: il municipio e la sede della Provincia».

Ecco allora che l’albergo s’inserisce in un contesto preciso: «Il progetto non riguarda solo l’edificio “albergo”, rappresentato in questa fase dell’iter progettuale come sola definizione planivolumetrica, ma l’aspetto più importante di questa proposta è l’immagine complessiva della zona circostante. Attualmente la zona, vista la presenza della stazione, sta subendo un progressivo degrado, sia come stato degli edifici, sia come frequentazioni incontrollate. Ho accennato prima alla “ porta di Lecco”. Scendendo dai treni, percorrendo il sottopassaggio nell’attuale condizione, sbucando poi a lato della vetusta edicola, l’immagine che si presenta, con la piazza nell’attuale situazione, non è certo quella di una città che si propone di identificarsi come centro di attrazione turistica».

Ecco allora che il progetto proposto, oltre ad identificare la struttura dell’albergo, ha come scopo prioritario e fondamentale la rigenerazione di un pezzo di città: «Si è molto lavorato sulle funzioni e sulla viabilità. Il progetto propone una precisa identificazione della piazza staccandola dal sedime della viabilità, la quota della piazza è più bassa proponendo uno spazio esclusivamente pedonale con possibilità di utilizzo per eventi. L’esperienza delle città dove si è operato con progetti di rigenerazione, anche in ambito di periferia, ha comportato una radicale riqualificazione delle aree». Il progetto quindi, non si limita ad identificare solo la struttura ricettiva ma interviene proponendo nell’insieme soluzioni estese all’intero ambito: «In accordo con gli enti di riferimento, s’immagina oltre alla piazza Diaz rigenerata, la sistemazione del sottopasso pedonale, della piazza della stazione ridefinita con una nuova viabilità e del rapporto con via Cavour come continuo naturale con la nuova piazza. Questo è il vero tema del progetto». Gianfranco Colombo

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