Nuova legge di stabilità: Confindustria promuove l’impianto
Riva: «Dare supporto alle aziende e ai giovani
significa riuscire a garantire un futuro al nostro Paese»
«Questa legge va nella giusta direzione: dare supporto alle industrie e ai giovani per garantire un futuro al Paese». Mentre altre associazioni di categoria esprimono pareri contrastanti, Lorenzo Riva, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, approva gli sforzi del governo nel sostegno all’Industria 4.0 nella legge di stabilità.
«Questa legge va nella direzione che Confindustria ha indicato, per dare un supporto al manifatturiero e ai giovani - premette -. Questo significa offrire un futuro al nostro Paese, perché solo tramite il lavoro lo potremo creare». L’analisi parte proprio dall’assunzione dei giovani, nell’Italia della disoccupazione di questa fascia d’età che si avvicina al 40%.
«Gli sgravi sull’occupazione giovanile non sono stati completamente recepiti, ma noi guardiamo al bicchiere mezzo pieno - prosegue Riva -. Ben vengano, anche se non sono totali come invece avevamo chiesto, e ben venga che dal 2018 si potrà averli fino a 35 anni. Tutto ciò che sta accadendo, nel limite delle soluzioni possibili in un momento tanto delicato, è positivo».
Molti analisti avevano chiesto, anziché investire in sgravi e bonus, di abbassare le tasse a tutti, per garantire una ripresa stabile partendo da tutti i cittadini e le aziende. «Sicuramente quella citata potrebbe essere la strada da percorrere - sostiene il presidente di Confindustria -, perché se certi provvedimenti divenissero stabili invece di durare il tempo di una manovra, i benefici sarebbero maggiori. Ma almeno questi ultimi governi stanno spingendo verso la modernizzazione e mettendo in campo il vero aiuto di cui l’industria ha bisogno, ad esempio con l’iperammortamento, nonostante la lieve riduzione percentuale. Certo che se si riuscisse, una volta per tutte, a rendere sempre concreto il fatto che gli utili reinvestiti in azienda non vengano tassati, allora questo permetterebbe all’industria e al Paese di crescere. Senza paura, dovremmo dire, con il dovuto coraggio, che su quelli prelevati dall’azienda potrebbero anche aumentare le tasse, se la prima condizione venisse rispettata. Perché acquistare un robot o una macchina a controllo numerico rende necessaria la presenza di operatori e questo significa chiaramente offrire sviluppo».
La legge presentata dal governo Gentiloni spinge verso l’innovazione, ma questo aspetto viene spesso affiancato al rischio di perdita di posti di lavoro. «Dobbiamo creare la cultura che permetta ai giovani e a noi stessi di non avere paura del nuovo e dell’ignoto che le nuove generazioni incontreranno sul posto di lavoro - dice Riva -. Sarà possibile affrontare, grazie alle nostre capacità e competenze, qualsiasi sfida. Quindi l’innovazione non può essere una fonte di preoccupazione. Chiaramente non ci sarà più spazio per la mediocrità». I robot, insomma, non saranno in competizione con i lavoratori. «Dietro a ogni macchina, dalla progettazione al controllo, ci sarà l’intelligenza dell’uomo».
Questa manovra arriva in un momento sostanzialmente positivo per l’industria valtellinese, in particolare per l’agroalimentare. «Ora, se ci soffermiamo su questo specifico settore - spiega Riva -, parliamo di una crescita costante, non solo a livello locale, ma anche nel resto d’Italia, spesso a doppia cifra. Il mercato sta premiando l’agroalimentare. La capacità delle nostre imprese di fare qualità, puntando verso l’alto sia per il valore dei prodotti, sia per i servizi, mette in risalto le capacità di due province che tendono verso le eccellenze. Questa tendenza ci permette di essere fiduciosi per il futuro».
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