Non è una città per giovani? Le parole di Albanese non piacciono al mondo culturale lecchese: «Si informi meglio»

Lecco

È una levata di scudi compatta quella del mondo culturale lecchese dopo le affermazioni pronunciate da Antonio Albanese durante la presentazione del suo romanzo svoltasi negli scorsi giorni a Sirone. Secondo il noto attore lecchese oggi essere giovani a Lecco è difficile anche perché non ci sono centri di aggregazione culturali. «Prima di lamentarsi bisognerebbe conoscere. Ci sono realtà vive animate da volontari il cui impegno viene difficilmente riconosciuto» commenta Giulio Sangiorgio, direttore responsabile del settimanale film tv e responsabile di tutte le iniziative sul cinema organizzate negli ultimi vent’anni dall’associazione Dinamo Culturale. «Il corso di cinema – evidenzia Sangiorgio – ha coinvolto negli anni i critici più importanti a livello nazionale. Il cineforum offre proposte di alto livello. Oltre al riconoscimento e al rispetto dell’impegno di realtà come dinamo culturale forse manca un coordinamento. È significativo che entrambi i cineforum lecchesi si svolgano il martedì sera».

Un’opinione condivisa anche da Elena Scolari, direttrice organizzativa di quel Teatro Invito che ospita il cineforum di Dinamo culturale. «Credo che Albanese dovrebbe informarsi prima di parlare. – osserva Scolari – Da quando abbiamo aperto la nostra sala nel 2016 organizziamo un centinaio di iniziative ogni anno, comprese molte attività per famiglie e scuole. La stessa amministrazione comunale propone diverse attività, tra cui una stagione teatrale al Palladium, e ha rinnovato diversi spazi destinati ai giovani. Stimiamo Albanese e abbiamo collaborato con lui ma le sue sono affermazioni inesatte».

Un impegno, quello per la cultura e per i giovani, che l’amministrazione comunale rivendica con forza. «Lecco – ricorda Simona Piazza, assessore alla cultura – è cambiata rispetto a 30/40 anni fa. La cultura è cresciuta negli ultimi anni ed è stata resa sempre più fruibile anche per le giovani generazioni. Penso all’ampliamento dell’offerta di mostre a palazzo paure, a proposte come il Lecco jazz festival o il festival della lingua italiana e alle iniziative della biblioteca. Una biblioteca divenuta negli ultimi anni sempre più uno spazio di ascolto e confronto per le giovani generazioni grazie all’ampliamento degli orari e delle funzionalità con l’introduzione, tra gli altri, dello spazio gaming. I gruppi di lettura under 35 pieni dimostrano la bontà del lavoro svolto in questo senso». In altre parole, non è più la Lecco di 40 anni fa.

«I ragazzi lecchesi sono tra i primi in Italia per attività sportiva praticata. – conclude Alessandra Durante, assessore alle politiche giovanili - Amano stare all’aperto. Abbiamo riqualificato aree verdi e parchi in tutti i rioni per permettere loro di trovarsi e stare insieme. La biblioteca verrà ristrutturata, la Piccola arriverà entro l’anno, il centro Pertini sta progressivamente diventando un luogo aggregativo riconosciuto e frequentato. Cadiamo sempre nell’errore di pensare che i giovani di oggi vogliano quello che volevamo noi quando avevamo la loro età ma non è così».

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