Non c’è solo la mamma a crescere i figli: rinnovato il patto per la genitorialità condivisa

Lecco

La mamma è sempre la mamma, ma non c’è solo lei. Anche i padri possono e devono contribuire all’accudimento e alla crescita dei figli e le aziende, oltre che le istituzioni, hanno gli strumenti per incentivarli. Proprio a questo scopo è stato rinnovato in provincia di Lecco il Patto per la Genitorialità, condivisa un documento sottoscritto due anni fa su iniziativa della consigliera di parità Mariana Ciambrone, che ha lo scopo di adottare buone prassi per combattere il callo demografico, aiutare giovani lavoratori e lavoratrici a mettere su famiglie.

«Abbiamo due nuovi firmatari, la Provincia di Lecco e la Camera di Commercio di Como-Lecco – spiega Marianna Ciambrone, consigliera di parità della Provincia di Lecco – questi due enti si sono uniti ai precedenti sottoscrittori. Due anni fa avevano già aderito tutte le associazioni editoriali, tutte le associazioni sindacali insieme all’ufficio della consigliera di parità come soggetto promotrice. Fra i promotori e i firmatari del patto per la genitorialità condivisa cito anche l’ordine dei consulenti del lavoro di Lecco, il comitato per opportunità dell’ordine degli avvocati di Lecco. Il rinnovo – prosegue la Ciambrone - è una sfida ancora più importante rispetto alla prima sottoscrizione. La sfida è quella di stare accanto alle famiglie con figli in età prescolare. Anche i padri devono sentirsi accompagnati, agevolati e supportati nella richiesta di permessi, contratti part-time e smart working. Anche i papà hanno diritto e devono usufruire tutte quelle opportunità che possono in qualche modo favorire la condivisione della genitorialità, ma soprattutto conciliare il rientro nelle attività lavorative con la nascita del primo e del secondo figlio».

Il patto ha già portato alcuni frutti concreti. «In questi due anni abbiamo avuto diversi risultati – prosegue la Ciambrone - Siamo stati invitati in diverse scuole del territorio proprio per promuovere a livello culturale quelli che sono questi principi. Questa mattina, in occasione del rinnovo, abbiamo sentito prima le testimonianze di tutti gli altri soggetti che parlano proprio di promuovere questi temi di condivisione all’interno delle aziende e poi all’interno, per quanto riguarda i sindacati, dei propri iscritti, dei lavoratori, in modo da mettere in atto un’altra prospettiva di risoluzione dei problemi che possono sorgere a seguito della necessità di conciliare il proprio lavoro con una condizione di genitore vissuta nella sua completezza».

Fra le aziende in prima fila nell’attuazione del protocollo per la genitorialità condivisa nel Lecchese c’è Cama Group, leader nello sviluppo di tecnologie per il packaging. «Innanzi tutto – spiega la vicepresidente Annalisa Bellante - siamo onorati di essere stati chiamati a condividere questo protocollo sulla genitorialità, perché riteniamo che all’interno delle aziende del nostro territorio debba esserci una sensibilizzazione nel supportare la genitorialità condivisa e difonderla. All’interno della nostra azienda abbiamo messo in pratica un sistema di formazione per le mamme in maternità, per poter rientrare poi anche in maniera più flessibile all’interno dell’azienda. Abbiamo prolungato il periodo di part time per altri sei mesi per le lavoratrici donne, incrementiamo e incentiviamo i congedi di paternità. Stiamo anche attivando un altro progetto importante – conclude la Bellante - quello di dare dei bonus genitori proprio per la nascita di figli, perché il problema della denatalità è un problema che tocca strettamente tutti noi imprenditori per il futuro stesso delle aziende e del territorio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA