Cronaca / Lecco città
Martedì 06 Ottobre 2020
«Noi determinanti
Gattinoni ora lavori»
Appello per Lecco Valsecchi rivendica i meriti della lista. «Se avessimo fatto altre scelte, avrebbe vinto Ciresa»
«Se Appello per Lecco avesse fatto altre scelte, Peppino Ciresa sarebbe il sindaco di Lecco già da 15 giorni».
Corrado Valsecchi rivendica, come già dopo il primo turno, il merito di non aver consegnato la città al centro-destra. Con isuoi 1438 voti, ne è certo, sarebbe stato determinane per il “ribaltone” strappato scheda su scheda, conquistato con una differenza di 31 schede.
Eppure ieri sera Valsecchi non ha brindato, almeno a giudicare dalle sue prime dichiarazioni a caldo.
«Abbiamo spostato centinaia di voti, è un dato oggettivo - rimarca - ma non faremo rivendicazioni alla nuova maggioranza. Anzi non posso che costatare un atteggiamento di ingratitudine totale da parte del vincitore, cui consiglio un’analisi politica più approfondita» è la stoccata rivolta al neo-eletto.
Forma e sostanza
Messi da parte le formule di rito («Faccio i complimenti a Mauro Gattinoni, ma anche a Peppino Ciresa e a Silvio Fumagalli, che ci hanno la faccia per la città. Chiunque si mette in gioco per il bene della città va assolutamente rispettato»), il leader di Appello per Lecco non nasconde una certa amarezza, e freddezza, proprio verso il nuovo primo cittadino.
«Chi ha vinto ha l’onere di governare - premette - Il progetto portato avanti di unire forze politiche così diverse continua a non convincerci, come già abbiamo detto. Ed è il motivo per cui abbiamo deciso di correre da soli. Certamente abbiamo poi fatto un’endorsment per Gattitoni: al ballottaggio era indubbiamente il male minore per la città».
Certo non manca la rivendicazione di non aver consegnato le chiavi di Lecco alla Lega Nord, ma il “patto per la città” (subito ribattezzato “Patto per la poltrona” dagli avversari politici) siglato sette giorni prima del voto tra il neo-sindaco e il presidente di ApL Rinaldo Zanini, parte con il freno a mano tirato. O forse non parte proprio: «Appello per Lecco sarà una minoranza costruttiva - assicura Valsecchi - E questo lo avremmo con chiunque dei contendenti sarebbe risultato eletto. Lavoreremo per la città e per i cittadini, andando nel merito di ogni proposta di delibera».
Soddisfazione per l’elezione di Gattinoni arriva comunque da buona parte dell’elettorato di Appello, pur eterogeneo. «Abbiamo fermato la Lega, è merito nostro» è il commento risuonato a più voci.
La strategia
E alla domanda se, alla luce del risultato finale, farebbe altre scelte, Valsecchi taglia corto: «Abbiamo salvato la nostra storia, abbiamo salvato il nostro progetto civico. Lo ripeto: se fossimo stati la quinta lista di Gattitoni, oggi Ciresa sarebbe sindaco e ApL avrebbe preso molte meno preferenze. Abbiamo lavorato bene, in modo strategico, ed è sotto gli occhi di tutti: ho subito ricevuto i complimenti di Giorgio Gori, Piero Bassetti e Umberto Ambrosoli per il nostro percorso. Siamo riusciti a coinvolgere in campagna elettorale un bel gruppo di giovani che ci stanno dando nuovo slancio per affrontare le prossime sfide».
Gli occhi sono tutti puntati sul nuovo sindaco, e se la destra annuncia di valutare un riconteggio, Appello attende di conoscere le prime mosse del neo primo-cittadino. A partire da quella che sarà la composizione della giunta, da cui si intuiranno le scelte strategiche di Gattinoni. «Va bene l’euforia della vittoria - concede Valsecchi - ma a Mauro dico: c’è tanto da fare. Bisogna lavorare per affrontare l’emergenza sanitaria, sociale e produttiva che i nostri cittadini stiamo affrontando».
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