Cronaca / Lecco città
Venerdì 15 Gennaio 2016
«No ai licenziamenti illegittimi»
Parte una campagna della Cgil
Si sta preparando un calendario di assemblee nella fabbriche
Prende il via lunedì 18 una nuova campagna della Cgil per ripristinare il reintegro nel posto di lavoro per chi abbia subito, spiega il segretario provinciale Wolfango Pirelli, «un licenziamento disciplinare illegittimo, ma anche un licenziamento economico nascosto da cause pretestuose».
Non solo: la richiesta sindacale riguarda l’estensione della tutela, che il jobs act ha di fatto sostituito con un indennizzo, fino alle aziende con almeno cinque dipendenti, situazioni per le quali il reintegro, stabilita l’illegittimità, non sarà automatico ma deciso dal giudice.
Si parte dunque dalla una nuova “Carta dei diritti universali del lavoro” come base di una serie di assemblee che stanno per prendere il via anche a Lecco per consultare i lavoratori sul testo di legge di iniziativa popolare che integri lo “Statuto dei lavoratori”. Ciò, spiega una nota del sindacato, «per recuperare quei principi costituzionali sui diritti, la democrazia e la contrattazione che in questi ultimi anni sono stati messi in discussione da troppi provvedimenti legislativi che hanno ridotto le tutele».
Fra questi anche il reintegro. «Nelle assemblee che stiamo organizzando a Lecco – spiega Pirelli – chiederemo ai lavoratori il mandato per raccogliere le firme utili a eventuali referendum abrogativi di una serie di norme in contrasto con diritti fondamentali. Saranno assemblee con votazione, estensione di verbali da presentare al nazionale in funzione del disegno di legge. Circa il reintegro – aggiunge -, il jobs act lo ha mantenuto solo per i licenziamenti discriminatori. Il vero nodo – conclude – riguarda i licenziamenti di natura economica mascherati da altri motivi». Sul peso di tali licenziamenti nella realtà lecchese Pirelli ferma che «dove ci sono buone relazioni sindacali, come a Lecco, non si registrano particolari casi anomali. Perciò a Lecco molti casi sono risolti senza contenziosi, ma la nostra nuova azione risponde a un’esigenza generale di natura giuridica. Non ultimo, ricordo che il jobs act, che in cambio alla decontribuzione data alle imprese ha tolto diritti, non è comunque servito a favorire la ripresa di occupazione».
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