Cronaca / Lecco città
Giovedì 28 Giugno 2018
Nelle aziende di Lecco
“cassa” dimezzata
Nei primi cinque mesi dell’anno nella nostra provincia è sensibile la diminuzione delle ore autorizzate - Monteduro (Uil): «Per le imprese metalmeccaniche la ripresa economica è più strutturata e si fa sentire»
Continuano a calare le ore di cassa integrazione nelle imprese lariane, soprattutto a Lecco dove nei primi 5 mesi del 2018 (sullo stesso periodo del 2017) in termini percentuali la diminuzione di ore autorizzate sfiora il 50% (48,8%), più di Como dunque (-37,3%) e molto più della media lombarda (-17,7%) e nazionale (-25,5%).
Secondo il nuovo report della Uil del Lario la cassa integrazione cala soprattutto la cassa straordinaria, che a Lecco perde il 44,2% (il 65,6% a Como), contro il 5,8% della Lombardia e il 42,3% nazionale.
Si registra tuttavia un andamento a due velocità, invece, per la cassa ordinaria, che a Lecco perde il 37,7% (molto più della media lombarda del 9%), mentre a Como cresce del 5,2%.
E ovviamente data la recente abrogazione, è pressoché scomparsa ovunque, salvo qualche residuo nei dati, la richiesta per la cassa in deroga, quella riservata alle imprese più piccole, col -97,7% a Lecco, -97,7% a Como e percentuali solo di poco inferiori in Lombardia e in Italia.
Ma mettendo a confronto l’andamento del mese di maggio 2018 con il mese precedente,a Lecco si registra un apparente ritorno di cassa in deroga in realtà un trascinamento di dati del 2017, che passa dalle zero ore richieste ad aprile alle 2.184 di maggio, ciò con soli 13 lavoratori coinvolti. . A Como invece la richiesta resta a zero.
Posto che nei primi 5 mesi del 2018 Lecco ha 424 lavoratori in meno in cassa integrazione mentre a Como la cifra sfiora il migliaio (-947), se le percentuali segnano l’andamento, l’impatto reale arriva dalla lettura dei dati assoluti in termini di ore e di lavoratori coinvolti. Sui cinque mesi il totale delle ore (cassa ordinaria, straordinaria e in deroga) a Lecco tocca quota 377.967 per 445 lavoratori, quindi dati quasi dimezzati rispetto al 2017. Di queste, 160.542 sono di cassa ordinaria per 189 lavoratori (erano 257.793 nel 2017, per 303 lavoratori; 215.241 sono di cassa straordinaria per 253 lavoratori (erano 385.706 per 454 lavoratori l’anno scorso). A Como invece su un totale di 1,35 milioni di ore, per 1.593 lavoratori, gran parte ha riguardato la richiesta di cassa ordinaria pari a 1.033.373 ore per 1.216 lavoratori (rispetto alle 981.862 ore per 1.155 lavoratori del 2017), mentre la straordinaria ha raggiunto le 319.713 ore per 376 lavoratori (rispetto alle 930.000 del 2017 1.095 persone).
Per ramo di attività, nelle ore autorizzate dei primi 5 mesi 2018 prevalgono le richieste dell’industria (332.872 ore a Lecco e 1.189.354 a Como), seguita dall’edilizia (42.911 ore a Lecco e 125.884 a Como). L’artigianato lecchese assorbe invece tutte le 2.284 ore della cassa in deroga, a Como inesistente. Situazione capovolta per il commercio, con 38.576 ore a Como e zero a Lecco.
A parlare di un nuovo rapporto Uil che «conferma la flessione della richiesta di cassa integrazione totale da parte delle aziende comasche e lecchesi» è il segretario generale della Uil del Lario, Salvatore Monteduro, che ha sottolineato come «lo studio confermi una situazione di sofferenza per le aziende del settore tessile, percepibile nei due territori ma maggiormente visibile nella provincia di Como, dove rappresenta il tessuto produttivo principale, mentre per le aziende metalmeccaniche la ripresa economica è più strutturata».
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