Cronaca / Lecco città
Martedì 18 Aprile 2017
Musav, 68 anni senza acciacchi
Aiuto al welfare che scricchiola
La Mutua sanitaria volontaria nacque da alcuni artigiani
Oggi i soci sono circa 700. Assistenza per esami e visite specialistiche
Sono 68 le candeline spente a inizio mese dalla Musav, la Mutua sanitaria volontaria di Lecco retta dal presidente Franco Sormani. Dal 1949 quando un gruppo di artigiani di Lecco e Como istituirono un ente sanitario sussidiario a quello statale per una categoria di persone allora quasi dimenticata, gli artigiani appunto, di strada ne è stata fatta tanta. Ma il lavoratore autonomo resta senza molte protezioni di fronte alle malattie. Ecco perché già nel dopoguerra furono 6mila i soci attivi. Oggi sono calati molto, naturalmente, e vengono da ogni situazione lavorativa, ma restano un numero considerevole: 700.
«Iscrivendosi in una delle tre categorie assistenziali previste – spiega il presidente Sormani - suddivise per fasce d’età (B, C e Super), riusciamo a garantire visite rapide senza attese estenuanti, pratiche burocratiche ridotte al minimo, quote d’iscrizione che sembrano sfidare il buon senso. La Musav d’altronde non ha fini di lucro».
Una sola dipendente assicura lo svolgimento delle pratiche mentre consiglieri e sindaci prestano la loro opera gratuitamente. Rinnovate le convenzioni con cliniche e poliambulatori privati, oltre all’accordo con l’ospedale Manzoni di Lecco. «Recenti studi – spiega ancora Sormani – dimostrano che i costi per la sanità pesano su ogni nucleo familiare per mille euro e che molti rinunciano a curarsi per questo. I soggetti che operano nell’economia sociale no profit come noi della Musav rappresentano un elemento imprescindibile per la costruzione di un welfare comunitario efficace, sostenibile e di qualità».
A dare corpo alle parole del presidente Sormani, i dati. Ben 365 gli esami clinici effettuati, 884 le terapie fisiche, 949 i ticket, 518 le prestazioni odontoiatriche, 243 gli esami nucleari, 897 le visite specialistiche. Sono state erogate indennità ospedaliere per 63 ricoveri e totali 464 giorni. Per la categoria B sono stati erogati quasi 20mila euro tra assistenza indennità specialistica, assistenza diretta, ricoveri ospedalieri, cure fisiche, cure odontoiatriche e assicurazione infortuni. Per le stesse voci di spesa la categoria C ha beneficiato di 96mila euro di rimborsi. E la categoria Super di 46mila. Il tutto a fronte di un avanzo netto d’esercizio di 500 euro e di un fondo di riserva di 65mila euro. La Musav, insomma, sarà anche “vecchietta” con i suoi 68 anni di vita, ma non mostra alcun acciacco e, anzi, invita sempre più lecchesi (però basta essere residenti in Lombardia per aderire), a iscriversi. Per chi volesse informazioni basta cercarle su www.musavlecco.it
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