Cronaca / Lecco città
Domenica 05 Marzo 2017
Moschea a Pescarenico
«Libertà di culto sancita dalla legge»
Il sindaco: «Ovviamente la sicurezza è in primo piano ma niente esasperazioni: problemi anche alle chiese». Monsignor Cecchin: «Bisogna rispettare le leggi»
In questi giorni ha tenuto banco il caso legato al centro culturale “La Pace”, in corso Carlo Alberto, nel quartiere di Pescarenico.
La Lega Nord aveva posto un’interrogazione al sindaco e al consiglio comunale sulla liceità della presenza di questa associazione musulmana e sui presunti disagi che creava agli abitanti della zona. C’erano stai pareri discordi, ma non erano effettivamente mancate le lamentele.
Una questione che aveva rimesso sul tappeto i problemi legati ai luoghi di culto islamici con tutti i conseguenti sospetti sui possibili rischi di radicalismo. In merito il sindaco di Lecco Virginio Brivio illustra la sua posizione: «Penso fermamente che la libertà religiosa sia un valore da conservare e rispettare. Se la gente prega dobbiamo solo essere contenti. Del resto, l’articolo 19 della nostra Costituzione afferma chiaramente che “tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata”. Dunque, l’indicazione dei padri fondatori della nostra repubblica mi sembra molto importante. Visto poi che in occasione del referendum del 4 dicembre scorso, si è fatto un gran parlare dell’intoccabilità della Costituzione, mi pare che anche quell’articolo sia da seguire».
Anche il sindaco sa bene, comunque, che la sicurezza dei cittadini va garantita: «È poi evidente che anche il tema della sicurezza va tenuto in grande considerazione, ma senza esasperazione. Trovo sbagliato soffiare sul fuoco della paura. Se dovessimo essere rigorosi su certi particolari, dovremmo chiudere anche un sacco di chiese. Pensiamo solo ai problemi della capienza o a quelli dei bagni. Se esageriamo rischiamo di farci solo del male».
Il problema sarà dunque affrontato con il dovuto buon senso: «Noi chiuderemo i luoghi non idonei ma non faremo certo una campagna contro i musulmani o altre religioni. Ci doteremo del piano regionale “attrezzature religiose” ma senza insistere su esagerate esasperazioni formali. Peraltro a Lecco, come in altre città, ci sono altre religioni che si stanno attrezzando per avere luoghi di preghiera, per cui il problema è molto più generalizzato ed è nostra intenzione garantire a ciascuno la professione del proprio culto».
Su questo argomento, ecco il parere di monsignor Franco Cecchin, prevosto di Lecco: «La dimensione religiosa di ciascuno deve avere libera espressione purché, ovviamente, si rispettino le leggi. Le lamentele che sono state raccolte a Pescarenico parlavano di disturbi vari e di una situazione non del tutto chiara. Io non posso entrare nel merito, non conoscendo a fondo la problematica, ma credo che ci voglia assoluta chiarezza e trasparenza per non creare quei sospetti che generano poi diffidenza e paura».
Per monsignor Cecchin che conta è l’apertura nei confronti di tutti: «Siamo assolutamente per l’accoglienza, ma questa, come ho già precisato, non può prescindere dal rispetto delle leggi del paese in cui ci si trova. Essere trasparenti nel proprio culto permette di non creare equivoci o sospetti che rischiano di destabilizzare i quartieri e la città».
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