Cronaca / Lecco città
Giovedì 05 Gennaio 2017
Meningite, il vaccino
si paga con lo “sconto”
Sanità Ieri l’Ats di Monza, da cui dipende anche Lecco, ha deciso il via libera in regime di co-pagamento. Farsi vaccinare tramite l’ex Asl costerà tra i 50 e i 70 euro - Gli esperti lo consigliano alle fasce più esposte
Via libera ai vaccini antimeningite in regime di coopagamento offerti liberamente alla popolazione adulta per tutti coloro che ne faranno richiesta.
Tirano un sospiro di sollievo i sostenitori dei vaccini ad oltranza e quanti si sono allarmati, nei mesi scorsi, per i focolai di epidemia in Toscana. Ma la comunità medica è unanime: in Lombardia non c’è nessun allarme meningite e il vaccino è strettamente consigliabile solo per alcune fasce di popolazione.
Ieri pomeriggio si è svolta all’Ats di Monza, e in contemporanea nelle altre sette Ats lombarde, la riunione tra i vertici aziendali e i responsabili dei servizi vaccinali delle Ats locali: per Lecco era presente la dottoressa Paola De Grada, a cui ora è affidato il compito, come per gli altri omologhi lombardi, di coordinare questa nuova offerta vaccinale. Una malattia, la meningite, che fa paura non tanto per la sua incidenza (in Lombardia tra i 30 e i 40 casi l’anno), ma per l’alto tasso di mortalità (circa il 25 per cento dei casi).
Come, dove e quando vaccinarsi, sarà spiegato dall’Ats di Monza Lecco nei prossimi giorni, ma già si sa che il regime di coopagamento consentirà al singolo cittadino di risparmiare dal 30 al 40 per cento sul prezzo di mercato del medesimo vaccino, ossia a quanto lo si trova attualmente in farmacia. Varie le opzioni: dal quadrivalente al trivalente il prezzo di mercato oscilla tra i 70 ai 100 euro. Vaccinarsi attraverso l’Ats costerà mediamente tra i 50 e i 70 euro. Non poco comunque, il che contribuisce ad imporre una riflessione su chi realmente è più esposto ad un possibile contagio.
«Rimarcato che non c’è, in Lombardia, nessun allarme meningite, diciamo che la disponibilità di questo vaccino in coopagamento è certamente una opportunità positiva da cogliere: parlo per le fasce di popolazione più esposte - spiega Paolo Bonfanti, primario dell’Unità operativa di malattie infettive al Manzoni -. Certamente la fascia di popolazione più esposta al rischio di contrarre la meningite sono gli adolescenti e i giovani, dai 15 ai 25 anni circa, come dimostra la letteratura scientifica». È l’età scolare, dove il rischio è maggiore per la convivenza stretta tra i ragazzi. Se fino ai 18 anni il vaccino contro il ceppo “c” della meningite (il più pericoloso) è gratuito, dai 18 in su ora è disponibile appunto con un contributo individuale: «Il consiglio che mi sento di dare ai genitori è di parlarne con il pediatra» annota il primario. «La seconda fascia di popolazione più esposta sono i soggetti immunodepressi o con alcune particolari malattie croniche, che dovrebbero approfittare del vaccino, anche qui parlandone con il proprio medico di famiglia». Fatto salvo che «tutti possono ovviamente farsi vaccinare, resta il fatto che il vaccino antimengococcico è rivolto in particolare alle categorie più esposte».
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