Cronaca / Lecco città
Venerdì 18 Marzo 2016
Manzoni pronto a metà maggio
La Soprintendenza ha detto sì: scelta la cura più appropriata dopo le prove in questi mesi del maestro restauratore Giacomo Luzzana, oggi sono cominciati i lavori. Poi tocca al Monumento ai Caduti
LECCO
Imbustato da novembre in una prigione di impalcature e pannelli pubblicitari che lo nascondono alla vista dei lecchesi, il Manzoni dovrebbe rivedere la luce nell’omonima piazza intorno alla metà di maggio.
È quello che pronostica l’assessore ai lavori pubblici Corrado Valsecchi, tempo meteorologico permettendo. Perché da mercoledì la Soprintendenza ha dato finalmente il via libera ai lavori di restauro della statua inaugurata nel 1891 alla presenza di Giosuè Carducci, e molto provata da 125 anni di esposizione alle intemperie e allo smog, e anche da un intervento di pulizia, una quindicina di anni fa ,che non gli ha giovato molto, anzi.
«So che l’irritazione serpeggia in città: una faccenda che si giudica andare per le lunghe - commenta Valsecchi - , ma bisogna anche capire che si tratta di un intervento delicatissimo per cui la Soprintendenza ha chiesto un’attenta verifica delle operazioni di restauro, trattandosi di un monumento vincolato. È stato così necessario sottoporlo a un’analisi stratigrafica del bronzo sul quale si sono depositati strati su strati di sporco e incrostazioni, per decidere poi quale fosse la tecnica più opportuna. C’è voluto il suo tempo e l’altro giorno e il maestro restauratore Giacomo Luzzana con il suo staff tecnico ha consegnato l’esito delle operazioni di pulizia su piccole porzioni del monumento».
La bella notizia è che, l’architetto Maria Mimmo della Soprintendenza ha dato il via libera al restauro e oggi sono cominciate «le meticolose operazioni professionali di pulizia di uno dei monumenti simbolo della città di Lecco». Costo dell’operazione circa ventimila euro - «neanche un euro in carico alle casse comunali», tiene a precisare l’assessore - che saranno interamente pagati dallo sponsor, ovvero dal Gruppo Bonaldi.
Il povero Manzoni versa a quanto pare in condizioni davvero disperate , se è vero che a parte le incrostazioni ben visibili a occhio nudo , soffre di una grave malattia interna dovuta alle infiltrazioni dell’acqua nel metallo che ha causato danni ingenti alla struttura: l’acqua ha compromesso lo stato di salute del bronzo e f uoriuscendo da un piede della statua l’ha quasi completamente incancrenito.
La lotta contro la ruggine e il degrado della materia è appena cominciata , ma è certo che dovrebbe essere vinta con successo, una volta scelta la cura ritenuta giusta dalla Soprintendenza. Al lavoro da ieri, nel giro di un mese mezzo o due, se il maltempo non si metterà di mezzo, il Manzoni tornerà splendido splendente nel pieno della primavera. Giusto in tempo per inaugurare la stagione turistica. L’assessore ai lavori pubblici intanto sta già pensando al prossimo intervento «di valorizzazione del nostro patrimonio».
Dopo la statua di San Nicolò, il monumento a Stoppani e il Manzoni, tocca al Monumento ai Caduti, inaugurato nel 1926 e molto acciaccato.
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