Cronaca / Lecco città
Venerdì 15 Aprile 2016
«Manca stabilità
Difficile fare piani»
Allarme deflazione: prezzi in calo e mercato interno in sofferenza, Daniele Riva: «Bene le imprese che esportano»
Di nuovo l’Istat ci ricorda che i consumi nazionali sono fermi, certificati questa volta dagli ultimi dati che a febbraio segnano un nuovo calo dei prezzi (-0,3% sull’anno), con un mese di marzo che rispetto a febbraio ha visto aumenti pari solo allo 0,2%. È deflazione dunque, e non solo per l’Italia ma anche per tutti gli altri Paesi euro, in una spirale che a partire dal calo dei consumi fa scendere i prezzi ma mai abbastanza per chi ha le tasche troppo vuote per rimettersi a comprare.
Protagoniste nell’intero processo sono anche le imprese, che adeguano scelte e strategie. Chi può raggiunge nuovi mercati esteri e punta sulla crescita, in Cina e India, di una sempre più numerosa classe media che può permettersi il made in Italy.
Altrimenti, imprese e famiglie restano prudenti, con le prime che fermano nuovi investimenti e assunzioni e le seconde che, nei migliori dei casi, aumentano i risparmi.
«Da settimane - afferma il presidente della Camera di commercio Daniele Riva - assistiamo a statistiche un po’ contrastanti che rendono difficile sintetizzare un giudizio su come stiano andando le cose. Ritengo che oggi le imprese vivano accettando il fatto che si debba rinunciare a fare programmi di lungo periodo. Un dato positivo - aggiunge Riva - è che nonostante le difficoltà comunque osserviamo che in linea di massima le imprese lecchesi stanno lavorando, anche se con ritmi diversi all’interno di uno stesso comparto».
Ciò al di fuori, sottolinea Riva, di quanto sta accadendo nell’edilizia, un comparto ancora in crisi che trascina con sé il rallentamento di produzione di tutte le aziende legate al settore casa. «I tempi - aggiunge Riva - sono cambiati, le aziende oggi sono prudenti e scrupolose su costi e scelte, ed è una prudenza che si avverte nelle relazioni quotidiane. È però un dato evidente quello per cui a far continuare la produzione sono le esportazioni, dirette o indirette che siano».
Riva, che è anche presidente di Confartigianato, spiega che «buoni segnali positivi arrivano anche - afferma - dal nostro ufficio credito per quanto riguarda la ripresa di finanziamenti per investimenti da parte delle nostre imprese. Richieste che segnano programmi di piccoli passi controllati, ma va bene anche così perché significa che le piccole imprese hanno preso coscienza del fatto che i costi e la gestione dell’impresa vanno tenuti monitorati. Non basta, ad esempio, comprare una nuova macchina solo considerando in modo frettoloso che serve, ma bisogna inquadrare la scelta nel complesso della situazione aziendale. È un cambiamento culturale anche il nostro ufficio credito cerca di assecondare con la propria consulenza».
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