Cronaca / Lecco città
Martedì 15 Dicembre 2015
«Ma quale boss?
Trovato è un pizzaiolo»
Processo Metastasi Sfilata di testimoni questa mattina in aula per la difesa del presunto capo del “locale” di Lecco
Al mattino presto era già alla 046 a fare le pulizie prima di rifugiarsi in cucina e iniziare a preparare il pranzo di mezzogiorno. Quindi in pizzeria tornava nel tardo pomeriggio, in tempo per l’apertura serale: stava in sala o al forno della pizza, che preparava con le sue mani.
Questo il ritratto emerso questa mattina nell’aula penale del tribunale cittadino di Mario Trovato, che la Direzione distrettuale antimafia di Milano indica come il boss indiscusso del presunto clan di ’ndrangheta radicato a Lecco.
Ritratto emerso dalla sfilata di testimoni chiamati dalla difesa, l’avvocato Marcello Perillo, che ha cercato di smontare la tesi, sostenuta in aula dal sostituto procuratore Bruna Albertini, di un capo da temere, che si “nascondeva” dietro la pizzeria.
Si torna in aula giovedì, ultima udienza del processo prima della pausa natalizia, con i testimoni delle difese di Claudio Crotta, Claudio Bongarzone e la compagna Gilvana Goncalves e Alessio Ghislanzoni. In chiusura di udienza, l’avvocato Marilena Guglielmana, difensore di Crotta, ha avanzato richiesta di dissequestro dei beni della Rinnovo Immobiliare.
Il servizio di Antonella Crippa su “La Provincia di Lecco” in edicola mercoledì 16 dicembre
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