Lungolago: le radici hanno danneggiato le tubature, cantiere in ritardo di un mese

Lecco

«La necessità di costruire una nuova rete di scarico delle acque meteoriche ha comportato un ritardo di circa un mese. L’impresa ci ha detto che lo recupererà tra gennaio e febbraio». Durante l’ultima commissione lavori pubblici l’assessore Maria Sacchi ha aggiornato l’assise sullo stato dei cantieri attivi oggi a Lecco a partire da quello economicamente più imponente, ovvero la riqualificazione del lungolago. In ottobre le videoispezioni avevano rivelato che la crescita delle radici delle piante aveva danneggiato gravemente i canali di scarico delle acque meteoriche. Pertanto, gli operai della Foti srl, l’impresa comasca titolare dell’appalto, hanno dovuto realizzare una nuova rete di scarico, cosa che ha rallentato il cantiere. In ogni caso, secondo quanto ricostruito dall’assessore, l’impresa ha garantito a Palazzo Bovara che il tempo perduto sarà recuperato nei primi mesi del 2025.

«Sono stati posati – ha spiegato Sacchi – i nuovi parapetti. La Soprintendenza ha scelto il modello e il colore Ral verde, identico al preesistente, poiché si integra meglio con i colori del lago rispetto al grigio. Sono stati posati anche i nuovi pali per l’illuminazione pubblica lungo il percorso a lago ed è terminata la riqualificazione del porfido in piazza Stoppani lato monte».

Per quanto riguarda la pavimentazione della passeggiata a lago, è stato realizzato solo il primo tratto dopo piazza Cermenati verso nord. «Sono state collocate solo una parte delle lastre in serizo - ha spiegato l’assessore Sacchi – Dopodiché l’impresa si è dovuta fermare in attesa dell’arrivo del resto delle lastre dalla Cina. Ci sono stati dei rallentamenti nella spedizione delle merci legati alla situazione del canale di Suez. In questo momento la nave si trova a Marsiglia».

Le lastre di serizo saranno collocate anche nelle nuove piazzette che saranno realizzate lungo la passeggiata. «La prima – ha aggiunto Sacchi – sarà posizionata poco dopo l’Imbarcadero. Lì si vede già la gettata di calcestruzzo su cui saranno posate le lastre in serizo. Tutto il resto della passeggiata sarà invece costituito da un materiale stabilizzato e certificato per permettere la permeabilità su cui poi sarà posato il porfido. Recuperiamo il 70% del porfido preesistente. L’intero percorso sarà rialzato di 15 – 20 centimetri per limitare l’impatto della crescita delle radici degli alberi». Intorno ad ogni pianta, inoltre, sarà posizionato un telo per il contenimento degli apparati radicali e sarà creata una fossa. «Invece che da lastre metalliche – ha evidenziato l’assessore – queste fosse saranno costituite da anelli in corten, calcestre e colla di cactus e saranno calpestabili. Nel primo tratto della passeggiata a lago saranno di forma quadrata. Dall’inizio del porfido fino alle Caviate, invece, queste fosse avranno una forma quadrata o rotonda a seconda della conformazione della pianta».

L’intero percorso, inoltre, sarà dotato di torrette multipresa, posizionate una ogni 150 metri e utilizzabili per l’organizzazione di manifestazioni ed eventi. Accanto alla passeggiata a lago, sarà realizzata la ciclabile, larga 2,50 metri e dotata di rastrelliere e punti di ricarica per le bici elettriche. L’investimento complessivo per il nuovo waterfront ammonta a circa 10 milioni di euro ed è coperto con 1.619.318 euro dal Comune di Lecco, 6.710.380 euro dal Pnrr e un milione euro da Regione Lombardia. I lavori dovrebbero concludersi entro gennaio 2026.

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